La comprovata necessità di propaganda

Lo ha predicato, in qualità di primo cittadino, più volte, giustamente, in questi giorni, in linea con gli obblighi del decreto anti Coronavirus: non uscite di casa se non per comprovate necessità. Se avesse una autocertificazione al seguito questa mattina non lo sappiamo, ma c’è da supporre che essendo accompagnata a spasso per la città da due poliziotti della municipale (oltre che dalla sua addetta stampa munita di telefonino modalità video) fosse almeno informata del fatto che un motivo per andare a zonzo avrebbe dovuto averlo. A guardarlo, però, quel video (di seguito all’articolo) pubblicato con orgoglio dalla sindaca Annamaria Casini sul suo profilo Facebook, tutta questa necessità comprovata non emerge. Anzi.


Il fine della passeggiata tra supermercati e farmacie e in giro per il corso era quello, formalmente, di ringraziare chi sta a lavoro in questi giorni di emergenza. Non che i “grazie” non siano importanti, però avrebbe potuto scegliere mille altri modi, la sindaca, per mostrare la sua gratitudine. Una diretta dal salone di casa sua, ad esempio, come quando annunciò le sue prime dimissioni contro l’autorizzazione data alla Snam, una videochiamata, una e-mail, un comunicato stampa o anche solo far recapitare un mazzo dei tanti fiori che sono stati donati alla città da un’esercente costretta alla chiusura.


E invece no, chi deve dare l’esempio, predicare e razzolare, ha scelto di fare proprio quello che non si deve fare: andarsene in giro senza motivo per girare un video che ha il sapore più della propaganda che del servizio alla comunità.
E infatti a guardare le reazioni dei visitati, non è che sprizzassero gioia ed empatia davanti a quella mascherina con filtro che si accompagnava alle mascherine senza filtro dei poliziotti. Per incitare a cosa poi non è chiaro, che se avessero potuto quei dipendenti tra frutta, verdure e panni di cotone indossati a mo’ di mascherine, avrebbero volentieri rispettato, loro si, il decreto.


Che poi per fare il reportage sembra che la sindaca abbia utilizzato l’auto della polizia municipale (e fin qui niente di strano), nella quale vi erano a bordo quattro persone (lei, due poliziotti e l’addetta stampa) contro le indicazioni date dal decreto che vieta di stare in più di due persone (di cui una seduta dietro) a bordo di un’auto. Senza contare i guanti che non c’erano, la fila non rispettata in farmacia (facendo di fatto un assembramento), la distanza di sicurezza con i suoi collaboratori.
Tutto per concludere, tra un “forza”, un “tenete duro” e un “ce la faremo” (versione emergenza del #scelaf) che i cittadini di Sulmona sono ligi al dovere, perché a mezzogiorno e mezza di sabato per il corso non c’era nessuno.
Magari domani la sindaca potrebbe fare anche una passeggiata nella fascia pedemontana del Morrone, dove si è spostato il corso cittadino. Almeno con l’occasione anche la polizia potrà controllare le comprovate necessità dei passeggiatori della domenica.

6 Commenti su "La comprovata necessità di propaganda"

  1. Tutto ciò è davvero imbarazzante 😓

  2. Ha commesso un reato o per lei non vale il decreto??

  3. Lasciamo stare, si dovrebbe essere partorita ,la moglie o la cognata o la sorella di Liris, oppure anche una zia. non si è capito bene. Se qualcuno ha notizie precise di prima mano le potrebbe cortesemente fornire anche con un avviso nei commenti, perché molta gente sono interessati ed il virus ormai è una notizia datata di secondo piano.

  4. il nulla politico.

  5. Di sforza in tutti i modi di emergere di farsi vedere darsi importanza…..ma quando sei il nulla più assoluto, nulla rimani fino all’eternità.

  6. bene,un sindaco/a non va in giro a far nulla salutando, oltretutto in violazione delle Leggi…innazitutto un’ amministratore attento,consapevole del proprio ruolo visita la prima linea,l’Ospedale…si la trincea, ovvie le ragioni,portare vicinanza,includere senso del dovere,fiducia,coraggio ed anche per constatare,chiedere quali le problematiche,le necessita’,le priorita’…li i nostri Eroi,per battere il nemico, hanno bisogno di armi,non hanno nulla,sono in attesa dei materiali promessi dalla protezione civile…rimanere in ufficio a lavorare,riflettere,organizzare,coadiuvare,aiutare,cooperare ,cercare soluzioni
    logistiche,economiche,ecc soprattutto ponderare,valutare,decidere sul da farsi,come aiutare le persone in difficolta’,almeno una mappatura di tutte le Famiglie esposte e che potrebbero avere bisogno di assistenza,sollecitare tutti gli uffici preposti a svolgere le mansioni/competenze con efficacia e rapidita’ in base alle esigenze dell’emergenza…un sindaco/a si vede nel bisogno,presente,attento,solidale,pronto ad assumeri le responsabilita’,con umilta’ chiedere a tutte le persone di buona volonta’ di essere vigili,nessuno da lasciare indietro,spirito di sacrificio e generosita’,dare fiducia con semplicita’, un sorriso,una speranza,di certo non con spot pubblicitari,o no?

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