La camicia di Gerosolimo

Sono solo le scintille di questo avvio di campagna elettorale e l’innesco è stato acceso in Centro Abruzzo: la mossa di Gerosolimo, che in molti hanno definito sveltina, di candidare la moglie Marianna Scoccia e il suo fedelissimo del vastese Mario Olivieri nella lista dell’Udc, all’insaputa vera o presunta della sua coalizione e dello stesso candidato presidente Marco Marsilio, è deflagrata come un bomba a svegliare la corsa alle elezioni e soprattutto la coalizione data in vantaggio del centrodestra.
Non si sa ancora quali saranno gli effetti di questa esplosione, di questo fragoroso boato che fa vincere la furbizia sull’onore e la coerenza, ma di certo quella di Gerosolimo e di chi per lui, è diventata ora una corsa in solitaria.
Rinnegato dai suoi alleati, abbandonato dai corridori della sua stessa lista (Cipollone e Cosimati hanno ritirato la loro candidatura), Gerosolimo si appresta a giocare da qui ad un mese una partita che definire spregiudicata è un eufemismo.
In fondo l’obiettivo per l’ex assessore, nelle vesti della moglie, non è quello di governare, di condividere un progetto per l’Abruzzo, di partecipare dalla maggioranza o dall’opposizione alla crescita della regione. Il fine è quello di avere un poltrona (con relativo stipendio) e da lì, oggi più di ieri, fare l’ago della bilancia per gestire al meglio un fetta di potere e di prebende.
Inutile dire che la mossa di Gerosolimo è destinata a far sentire i suoi effetti anche a Sulmona, dove ha piazzato due anni e mezzo fa la prima delle sue pedine.
L’amministrazione Casini, per quanto abbia tentato negli ultimi mesi di prendere la distanze dal suo mentore, è destinata ad un’implosione definitiva nei prossimi trenta giorni. A meno che il sindaco non riesca a munirsi di orgoglio e forza tale da emanciparsi definitivamente e nettamente da questo spregiudicato percorso politico. Messo che ne abbia la forza, anche nei numeri.
Le contraddizioni le ha d’altronde tutte in seno, contraddizioni nelle contraddizioni, in verità, destinate più prima che dopo anche queste ad esplodere fragorosamente.
Tanto per iniziare la maggioranza di palazzo San Francesco corre su due fronti opposti: Fabio Pingue con Legnini e Roberta Salvati, la “Dem”, l’ex presidente del Pd, con il centrodestra di Marsilio. Poi c’è, nell’opposizione, la spalla del Pd che è venuta meno: nella presentazione della sua candidatura ieri, il capogruppo Antonio Di Rienzo, ha infatti annunciato che non c’è più spazio per stampelle e assenze strategiche e che insomma la “Casini deve cadere e andare a casa”. Pronti a firmare le dimissioni in blocco, quelli del Pd, con Di Masci che, questa volta, digerito il branzino, annuisce e concorda, in attesa che Pingue e la Di Marzio facciano lo stesso.
E’ che anche se questa congiunzione astrale non si verificasse, resta da capire cosa vorrà farne lo stesso Gerosolimo della Casini. Sì, perché l’ex assessore-consigliere regionale, che da una ventina di anni non fa altro che politica, è improbabile che decida di restare in panchina a “stirare le camice” alla moglie. E forse non è un’utopia pensare che una, di camicia, se la stiri per sé per andare a fare il sindaco della città.
Così, giusto per. In attesa della caduta del prossimo governo regionale.

5 Commenti su "La camicia di Gerosolimo"

  1. Poi ci chiediamo sul perché questa valletta peligna sia sprofondata nel buio più profondo.

  2. Articolo fazzioso e pieno di falsità
    Il giornalismo e cosa diversa indipendenza

  3. articolo giusto per dare piena luce e trasparenza ad una politica ormai morente, vediamo se le persone si svegliano… cmq scandaloso che chi è al comune con il PD si candidi con Marsilio….. la coerenza in questa valle è una chimera.

  4. il rompiscatole | 13 Gennaio 2019 at 10:47 | Rispondi

    Si apprestano a far cadere x l’ennesima volta la giunta di questa città senza aver fatto nulla di buono x la comunità e il territorio. Ci aspetta l’ennesimo comkissariamento del comune. Poi passerà qualche mese,e li ritroveremo tutti li a darsi battaglia durante la campagna elettorale.Ovviamente sempre gli stessi,il figlio di quello il nipote di quell’altro,ma sono sempre le stesse persone.Questa valle ha bisogno di una svolta, ha bisogno di nuove idee…. Se abbiamo sempre gli stessi burattinai a muovere i fili l’elettore che poi si lamenta è complice.

    • Purtroppo ha perfettamente ragione. La invito a fare un giro anche tra i nomi dei candidati alla regione. Troverà anche lì parecchi figli, mogli, mariti, parenti ecc.
      Purtroppo questa voglia di presenziare a certi eventi e a certi tavoli sembra sempre più importante delle idee.

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