La guerra dei like per la pace

La vicenda è avvolta nel mistero, c’è chi parla di uno spam di hacker, chi di voti acquistati, chi grida alla “vergogna” e chi annuncia denunce e querele. Certo è che l’oggetto del contendere non dovrebbe essere motivo di interesse per lo spionaggio russo o meglio cinese, che a leggere i profili coinvolti nella “guerra dei like” sembra più opera del Guoanbu, piuttosto che del KGB: Kim Vo, Tran Thj Linh, Pham Thj Hong, Ly Thai Cong, solo per citarne qualcuno.

L’attacco, se così si può definire, si è consumato sulla pagina Facebook del centro acquisti Nuovo Borgo, organizzatore, insieme ad un gruppo di associazioni (Arianna, Classemista, Music and Dance, Movimento non violento) di “Un disegno per la pace – Il mondo che vorrei”. Un concorso, in pratica, rivolto alle scuole materne e primarie del territorio per sensibilizzare al tema della pace, per riflettere sulla guerra e per stimolare la creatività, con disegni, patchwork e composizioni varie.

Lavori esposti nella galleria del centro acquisti e pubblicate sulla sua pagina social dove, in calce a ciascun lavoro, è possibile, dal 10 maggio scorso e fino al 24 maggio prossimo, dare la propria preferenza. Mettendo appunto il pollice all’insù al disegno preferito.

E’ bastata qualche ora, però, perché la votazione venisse drogata da ignoti profili che assomigliano molto a quelli che si acquistano online: un paio di scuole, in particolare, hanno visto schizzare i like in poche ore, superando abbondantemente le duemila preferenze, a fronte delle poche centinaia ottenute dagli altri concorrenti.

Tanto è bastato per scatenare la protesta e l’indignazione di molti: dal “così non si fa”, al “vergogna”, dal “questo è l’esempio”, a “vi piace vincere facile”.

Alcuni hanno chiamato direttamente il direttore del Nuovo Borgo per chiedere di squalificare le scuole “drogate” o di annullare il voto.

Il direttore del centro acquisti Andrea Di Cosmo, in difficoltà sulla decisione da prendere, risponde ricordando il vero significato dell’iniziativa pensata per “sensibilizzare i più piccoli su un tema tanto importante in un momento storico così complesso”. Bambini delle nostre scuole alle quali il centro acquisti intende dimostrare la sua vicinanza premiandole tutte “con un buono spesa del valore di 100 euro spendibile in materiale didattico” continua Andrea Di Cosmo, contento di essere riuscito a coinvolgere tanti partecipanti. Quelli reali, almeno, che magari oltre ai like approfittano per andare a vederli dal vivo i lavori.

“Abbiamo voluto premiare tutti proprio per evitare situazioni incresciose – aggiunge il direttore – non pensavamo potesse prendere una simile piega”.

Che al di là dei premi, che verranno assegnati comunque il 25 maggio (ore 16,30), il podio e la competizione covano e scavano negli animi dei grandi, più che dei piccoli, con il rischio di trasformare la pace in guerra. Con o senza gli agenti segreti del Guoanbu.

1 Commento su "La guerra dei like per la pace"

  1. Pessimo esempio per i più piccoli…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*