La lupa e il randagio, la “love story” in odor di cucciolata

Sarebbe incinta, una notizia che però, a differenza di quanto si possa comunemente pensare, avrebbe ben poco di positivo e da esultare, rappresenterebbe, se così fosse, un serio problema.

Lei è la lupa appenninica e lui il pastore abruzzese, a postulare la presunta gravidanza è Gabriella Tunno del canile Code Felici, ricordando che si tratta della stessa lupa che era stata investita tempo fa, episodio ancora poco chiaro, nel quale il canide aveva riportato una ferita alla zampa, lupa che da settimane fa coppia fissa con un randagio.

Una storia d’amore che ha tenuto incollati i nostri lettori, storia d’amore che però, per usare la formula di manzoniana memoria, “non s’ha da fare” perché come spiegava il biologo del Parco Anonio Antonucci, in ballo ci sarebbe un gran bel problema di fondo: salvaguardare la purezza della razza protetta e dunque il l’obiettivo di questi giorni era proprio quello di evitare che i due si accoppiassero.

La Tunno però annuncia via social, lo stato interessate della lupa che ha bisogno di cure perché claudicante, dunque i due esemplari di razze diverse, avrebbero già consumato, adesso prenderebbe piede la possibilità di alcuni cuccioli in arrivo.

“Faccio un appello al veterinario del parco della maiella Simone Angelucci, la lupa fu investita volutamente per la via delle marane, ho esposto denuncia ai carabinieri forestali! È zoppicante, oggi ho saputo che è gravida, si è accoppiata con un randagio” allerta la Tunno.

Il parco Majella, solo pochi giorni fa, aveva fatto sapere di essere in attesa dell’autorizzazione da parte del Ministero, per muoversi liberamente oltre i confini del Parco stesso, per poter procedere alla cattura dell’esemplare femmina, per evitare una gravidanza che, a dirla chiara, non farebbe bene alla sopravvivenza della specie.

Se dovesse nascere una cucciolata ibrida sarebbero problemi per il mantenimento della razza – specificava Antonucci – i cuccioli andrebbero catturati e messi in cattività o subito sterilizzati”. L’iter prevedeva la cattura del canide appenninico attraverso un’anestesia, una volta recuperata, sarebbe stata curata e munita di radiocollare. Una scelta questa in virtù dell’inserimento del lupo nei dieci branchi presenti nel Parco Majella che contano una novantina di esemplari.

Ora toccherà capire se la lupa sia davvero incinta e quali potrebbero essere i futuri i risvolti nonché gli interventi e le azioni da portare avanti. Ma si sa, l’amore “move il sole e l’altre stelle” e per i nostri protagonisti, innamorati a quattro zampe, deve essere stato così, tra corse, giochi e sguardi complici, dalla ricerca di cibo, tra un abbaio e un ululato, fino a coricarsi insieme sotto il cielo peligno, il sentimento qui non ha voluto sentire ragioni, men che mai quelle di razza.

Anna Spinosa

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5 Commenti su "La lupa e il randagio, la “love story” in odor di cucciolata"

  1. “Posturare la presunta gravidanza”.
    Ma “posturare” non esiste nella nostra lingua.
    Forse si voleva dire “ipotizzare”

  2. Un paio di occhiali vi farebbero bene

  3. lettori di città

  4. Signor Enzo e signor Lupo,
    Vi invito a leggere bene, l’ausilio o meglio l’utilizzo di un paio di lenti graduate potrebbe essere un’ipotesi da prendere in considerazione

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