La più bella, la più buona e la migliore: ecco le rosse della Maggiolata

La Durona della Valstaffora dell’azienda agricola Fiore di Raiano come “ciliegia più bella”; la Big Lory di Valerio Farina di Celleno (VT) come “ciliegia più buona”; la Sweet Valina di Nino Quartieri per il premio speciale ANDMI e la Frisco di Caronia Vellino di Chiusa Sclafani (PA) come “migliore ciliegia d’Italia”.

Sono le ciliegie vincitrici del XXV concorso nazionale “Ciliegie d’Italia” svoltosi a Raiano in occasione della 18ma Festa Nazionale della Ciliegia organizzata nel comune peligno dal 31 maggio al 2 giugno. Nei giorni della Maggiolata che ogni anno a Raiano celebra uno dei frutti simbolo della Valle Peligna, terra dalla secolare vocazione cerasicola che quest’anno ha ospitato il campionato delle migliori ciliegie prodotte nel nostro Paese.

Un concorso che ha visto l’azienda locale Fiore soffiare, con un punteggio di 236, lo scettro della ciliegia più bella d’Italia alle varietà di Sicilia ed Emilia Romagna in una competizione dove 20 campioni di oro rosso inviati da altrettanti Comuni italiani sono stati valutati dalla giuria di esperti assaggiatori ANDMI. Tra la corposa la presenza di ciliegie siciliane e dell’Emilia Romagna e la significativa partecipazione di produttori campani e laziali, da rilevare “la sempre maggiore performance delle varietà di nuova sperimentazione, dalla serie Star alla Sweet”, la presenza delle Samba e Frisco e la resistenza delle autoctone Durona della Valstaffora, Spernocchia di Bracigliano e Cappuccia siciliana”.

Soddisfazione espressa dai vertici dell’ANDMI Associazione nazionale direttori di mercati all’ingrosso, per una kermesse che nel week end di svolgimento della Festa Nazionale delle Ciliegie ha registrato a Raiano la presenza di oltre 20 mila visitatori da tutta Italia, risultato “dell’importante lavoro di promozione dei territori cerasicoli d’Italia che si trasforma in volano dell’economia locale”.

1 Commento su "La più bella, la più buona e la migliore: ecco le rosse della Maggiolata"

  1. ADONORDELVERO | 5 Giugno 2024 at 11:45 | Rispondi

    A Pratola c’era molta più gente

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