La ricetta di Cna per fare turismo in Abruzzo

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Novità, innovazione e rilancio di slogan fortunati ma troppo presto abbandonati. La ricetta di Cna Turismo e Commercio Abruzzo trova in queste caratteristiche la base per rilanciare la regione.

(foto abruzzolive)

Una riunione tra tutti gli operatori del settore è stato poi il luogo per stilare nove punti attraverso i quali, si spera, si possa dare man forte al settore. Si parte dalla costruzione di una campagna di promozione sia a livello nazionale che internazionale, tornare a puntare sul brand “Abruzzo Regione verde d’Europa”, ideare corsi di formazione per dare qualità in più al settore turistico e chiedere il riconoscimento professionale per alcune categorie turistiche. Ci sono, infatti, figure professionali non ancora riconosciute come le guide ciclo-turistiche, e ambientali – escursionistiche.

E poi guardare all’Europa, a quella dei fondi comunitari, magari per recuperare strutture pubbliche destinate al turismo ma ormai abbandonate, come anche i percorsi e le stradine, e tornare ad ipotizzare la famosa “rete” di operatori creando interazioni e sinergie tra i diversi comparti che il turismo ha al suo interno.

Una buona teoria alla quale Cna promette di dare seguito fin da subito. Potrebbe essere un punto di partenza, ad esempio, l’accordo sottoscritto con Airbnb, il network specializzato in affitti, sul turismo esperienziale.

“Dobbiamo individuare imprese e percorsi da inserire
dentro il contenitore – spiega il responsabile del settore, Gabriele Marchese -: penso alla Costa dei trabocchi, a percorsi
eno-gastronomici e turistico-religiosi, di cui l’Abruzzo è ricchissimo”.

Chiaro che un discorso così ampio presuppone e considera un confronto diretto con la Regione Abruzzo per intraprendere scelte politiche, ma non solo con le istituzione perché nel campo è forte anche la presenza di movimenti ed associazione.

Le intenzioni ci sarebbero tutte, anche da parte degli operatori, aggiunge il presidente dell’Unione Vincenzo Vitale, concordi nell’importanza di due parole: pianificazione e programmazione.

L’Abruzzo, così, torna a parlare di sviluppo turistico, di un turismo che prende forma, ma una forma lieve e lenta soprattutto, che non riesce a strutturarsi in tutto e per tutto, nonostante le peculiarità regionali siano ben presenti, ma questo già si sa.

Simona Pace

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