L’Abruzzo e la mobilità insostenibile. Lo studio del Cresa

Diffuso dal CRESA Centro studi dell’Agenzia per lo sviluppo della camera di commercio del Gran Sasso d’Italia, uno studio basato sull’analisi dei dati Istat sull’andamento della mobilità urbana nei capoluoghi di provincia abruzzesi nella fase post – pandemica, con particolare attenzione agli aspetti ambientali. Una disamina completa che a partire dal trasporto pubblico locale alle piste ciclabili, alla mobilità condivisa fino al parco privato circolante consente di tracciare un quadro preciso relativo alla mobilità urbana dal 2019 ad oggi.

I nostri capoluoghi di provincia possono contare su un trasporto pubblico locale che viaggia quasi esclusivamente su gomma con 267 autobus di cui il 45% a Pescara, il 34% all’Aquila, il 12% a Chieti e il 9% a Teramo; e con 5 filobus tutti a Chieti. A livello comunale i dati mostrano una flessione rispetto all’anno pre-pandemico più pesante per Teramo e Chieti, più attenuata per Pescara e invece fanno registrare un aumento per L’Aquila. Un trasporto pubblico locale che a livello di domanda registra 27 passeggeri annui per abitante a Pescara, 25 a L’Aquila, 22 a Chieti e 11 a Teramo; valori assai inferiori a quelli dei capoluoghi del Nord che si attestano attorno ai 147, a quelli del Centro pari a 118 e simili a quelli del Sud che si attestano intorno ai 27. Dal periodo precedente la pandemia, la performance peggiore è della provincia di Teramo con un -70%. E se l’assoluta prevalenza del trasporto pubblico locale su gomma impone l’adeguamento del parco autobus agli standard di emissione più avanzati, lo studio del CRESA rileva come sia ancora lenta la transizione verso modalità di spostamento green. Rispetto al 2019 la quota di autobus conformi allo standard Euro 6 è aumentata in tutti i capoluoghi di provincia: Teramo passata dal 18% al 46%, Pescara dal 18% al 43%, Chieti dal 32% al 44% e L’Aquila, fanalino di coda, arrivata al 33%.

Gli autobus Euro 5 invece sono aumentati solo a Teramo, registrtando una diminuzione negli altri tre capoluoghi. Situazione negativa sul fronte dei mezzi Euro 4 o classe inferiore la cui presenza è ancora troppo elevata se si considera che per tre capoluoghi su quattro essi superano il 50% dei mezzi in circolazione con L’Aquila che arriva a registrare addirittura un 64%. E mentre tre dei capoluoghi abruzzesi procedono con maggiore velocità alla dismissione dei mezzi obsoleti, in linea con la tendenza del Mezzogiorno, L’Aquila mostra la maggiore difficoltà nello svecchiamento dei mezzi di trasporto. Lo stesso capoluogo che sul fronte dei mezzi a basse emissioni, presenta il 15% del totale dei mezzi di tpl elettrici o ibridi elettrici mentre Pescara registra il 55% dei mezzi alimentati a metano o gpl.

Pensare alle piste ciclabili come alternativa al trasporto su gomma non è ancora possibile perchè nonostante la velocità di espansione delle piste nei tre capoluoghi di provincia che ne sono dotati, la loro estensione resta ancora troppo limitata: 9 Km per L’Aquila (un aumento del 26%), 15 Km per Teramo (aumento del 21%), 38 Km a Pescara (aumento del 15%), per un divario territoriale tra Nord e Meridione, Abruzzo compreso, ancora troppo ampio. Dei 5.338 Km di piste presenti in Italia infatti 3.855 Km sono al Nord, 971 Km al Centro e 512 al Sud e nelle isole.

Sul versante della mobilità condivisa mentre il car sharing non è presente nei quattro comuni capoluoghi, trattandosi di un servizio offerto solo in 36 comuni italiani, 23 dei quali al Nord, 4 al Centro e 9 nel Meridione con una flotta di 6,9 mila veicoli, il bike sharing dal 2021 figura anche a L’Aquila e Pescara con, rispettivamente, 16 e 139 veicoli in entrambe le città a postazione fissa; con la possibilità a Pescara di utilizzare anche 50 scooter in modalità condivisa. Molto più diffusi i mezzi di micromobilità elettrica, monopattini e monowheel, presenti a L’Aquila con 300 unità, a Teramo con 200 e a Pescara con 500.

Per quanto riguarda il parco privato circolante i dati della motorizzazione vedono l’Abruzzo al 6 posto nella classifica delle regioni italiane per il numero di automobili,732 per mille abitanti e al 9 posto per il numero dei motocicli, 120 per mille abitanti. Tra i capoluoghi abruzzesi il comune dell’Aquila presenta la maggiore densità di autovetture e la minore di motocicli seguita da Teramo, Chieti e Pescara. Purtroppo il 54% delle vetture presenti nella regione sono ancora quelle più inquinanti, fino a Euro 4, percentuale assai superiore alla media delle altre regioni centro settentrionali e inferiore a quella delle regioni meridionali. A Pescara la minore incidenza delle autovetture in calsse inferiore (49%) seguita da L’Aquila (50%), Chieti e Teramo (51%). In linea con la media nazionale la presenza di autoveicoli a basse emissioni che in Abruzzo rappresentano il 14% del totale, con L’Aquila che registra la minore incidenza, seguita da Pescara, Chieti e Teramo.

Per finire lo studio CRESA riporta i dati relativi all’indice del potenziale inquinante che in Abruzzo si attesta su 125, valore che indica il rapporto tra le autovetture ad alto/medio potenziale inquinante e 100 autovetture a basso/medio potenziale inquinante; con Pescara che registra il migliore valore (116), seguita da L’Aquila (119), Teramo e Chieti (120).

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