I genitori di questi studenti, nonostante l’appuntamento fosse inserito nel Piano di offerta formativa delle scuole, hanno deciso di non mandare i propri figli sulle montagne abruzzesi. L’effetto paura, insomma, continua a colpire e non solo il turismo tradizionale.
Al nastro di partenza, tagliato da Lea Cicerone e dalla presidente dell’associazione Maria Rosaria La Morgia, erano comunque quasi in trecento che, con la pioggia battente che ha accompagnato i marciatori in questa prima giornata, non sono comunque pochi.
Pioggia che ha bagnato il Sentiero della Libertà fino a Campo di Giove, prima tappa della tre giorni, dove i ragazzi, tra cui un centinaio delle scuole medie di Pescasseroli, sono arrivati verso le 15,00.

“C’è molto entusiasmo – racconta Mario Setta, fondatore della manifestazione – nonostante la pioggia. Quest’anno ci hanno sistemati in tende attrezzatissime nel campo sportivo e non più nel campeggio. E’ stata dura, ma aspettiamo con fiducia che il tempo migliori: domani è previsto il sole ed è anche il tratto più difficile, quello di Guado di Coccia”.
Nonostante la pioggia e la paura, insomma, lo spirito del Sentiero è sempre vivo e soprattutto consapevole dell’alto valore simbolico, storico e solidale, della manifestazione.
Non a caso questa mattina a Sulmona la cerimonia di inaugurazione, si è aperta con un piccolo-grande gesto, con gli studenti della rappresentanza di Salò, cioè, che hanno donato la borsa di studio da loro vinta e dedicata a Cicerone, a Massimiliano Giorgi, sindaco del paese terremotato di Montereale. Come dire: c’è chi il terremoto lo teme e chi lo affronta insieme.
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