L’avvocato del Comune perde la causa: la Cassazione respinge il ricorso di Blandini

La Corte di Cassazione ha rigettato definitivamente le pretese dell’ex avvocato del Comune di Sulmona Guido Blandini condannandolo a pagare anche tutte le spese legali. Briciole, in realtà, a confronto dell’ipoteca che il legale aveva messo sulle casse di palazzo San Francesco: 900mila euro circa come riconoscimento del ruolo dirigenziale che Blandini avrebbe svolto dal 2001, quando venne assunto come funzionario, fino a quando, qualche anno fa, se ne andò.  Blandini, che aveva già ottenuto il riconoscimento per mansioni superiori per circa 70mila euro, aveva intentato nei confronti del Comune una causa perché gli venisse riconosciuta la posizione dirigenziale che avrebbe svolto – sosteneva lui – nei fatti.

A dargli ragione era stato nel primo grado di giudizio il giudice del Lavoro del tribunale di Sulmona, ma in Appello la sentenza era stata ribaltata (con compensazione delle spese). Blandini non si era arreso e con il ricorso in Cassazione aveva chiesto di essere riconosciuto come dirigente.

L’ultimo grado di giudizio, però, lo ha definitivamente escluso, ritenendo infondate tutte le ragioni del ricorso e sostenendo, nei fatti, la legittimità della decisione del Comune di non mettere a capo del servizio legale un dirigente, ma un funzionario: posizione per la quale Blandini aveva superato d’altronde il concorso.

“Sia con riferimento all’organizzazione statale che in relazione agli enti pubblici non economici, anche territoriali – scrive la Cassazione -, ove manchi l’istituzione dell’ufficio dirigenziale il giudice non può sostituirsi all’amministrazione e valutare la sostanza delle attribuzioni, per qualificare la natura dirigenziale dell’attività svolta dal soggetto preposto alla direzione dell’ufficio”. “L’avvocatura comunale – continua la sentenza – può essere formata da dirigenti, da funzionari o da entrambi a seconda delle scelte discrezionali che l’ente compie”.

2 Commenti su "L’avvocato del Comune perde la causa: la Cassazione respinge il ricorso di Blandini"

  1. Si potrebbero avere gli estremi della sentenza?
    È di particolare interesse di studio

  2. Yukio Mishima | 2 Luglio 2024 at 23:32 | Rispondi

    Gli estremi sono semplici: Ove manchi l’istituzione dell’ufficio dirigenziale il giudice non può sostituirsi all’amministrazione e valutare la sostanza delle attribuzioni, per qualificare la natura dirigenziale dell’attività svolta dal soggetto preposto alla direzione dell’ufficio”. “L’avvocatura comunale può essere formata da dirigenti, da funzionari o da entrambi a seconda delle scelte discrezionali che l’ente compie”.
    In parole povere vuol dire che alcuni lavori che possono svolgere gli ingegneri lì possono svolgere anche i geometri e di conseguenza conviene assumere un geometra perché lo paghi meno….

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