Rapina nella parafarmacia, in due davanti al giudice

Coltello alla mano rapinarono la proprietaria di una parafarmacia in via Mazzini a Sulmona. Un colpo lampo che fruttò in realtà ai due malviventi meno di quello che avevano pensato, perchè il grosso del bottino, ovvero l’incasso della giornata, la donna lo aveva addosso e non nelle due borse che i rapinatori portarono via dileguandosi a bordo di un furgone rubato poche ore prima.

Era l’8 febbraio dello scorso anno e il fatto di cronaca si aggiunse a una serie di reati contro il patrimonio consumati sul territorio in pochi giorni: rapine, furti nelle case, scippi, tanto da costringere il prefetto a convocare una riunione del comitato di ordine e sicurezza.

Ora per quella rapina ci sono due nomi e due volti, presunti colpevoli che sono stati imputati di rapina e furto aggravati dal sostituto procuratore della Repubblica Aura Scarsella, alla quale il giudice Daniele Sodani ha accordato la fissazione dell’udienza preliminare il prossimo 16 gennaio.

Gli imputati sono due sulmonesi: Maurizio Ventresca, quarantanove anni, e Giuseppe Serva, ventisette anni, ai quali la squadra anticrimine del commissariato di polizia di Sulmona è risalita attraverso alcune immagini delle telecamere di videosorveglianza e accertamenti tecnici telefonici. Un’indagine non facile, perchè la vittima fu in grado di descrivere solo la corporatura di uno dei rapinatori, quello cioè che la minacciò con un coltello (secondo gli inquirenti Giuseppe Serva), strappandole dalle mani due borse, una con un computer dal valore di duemila euro e l’altra contenente effetti personali e circa duecento euro contanti. L’altro (presumibilmente Maurizio Ventresca) aspettò invece con il furgone acceso il suo complice per poi dileguarsi.

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