Le dodici fatiche

Dopo mesi di estenuante crisi politica, si riparte oggi a palazzo San Francesco con la convocazione della prima commissione permanente (Bilancio); ma meglio sarebbe dire che si parte. Perché il 2023 non è stato, come dire, un anno di fatiche per l’amministrazione comunale o almeno per il consiglio comunale.

La crisi politica si è consumata e logorata infatti tutta sulla giunta e il suo rinnovo, tra l’altro richiesto e voluto dalla consigliera Teresa Nannarone che poi non è neanche rientrata in maggioranza. Che a tirare le somme, verrebbe da chiedersi chi glielo ha fatto fare alla maggioranza. E soprattutto a chi ha giovato questa crisi.

Fatto è che il nuovo esecutivo ha volti e caratteri perlopiù tecnici e a parte qualche eccezione, come il vice sindaco Sergio Berardi che ha partecipato in qualche modo alle elezioni con il gruppo di Sbic pur non essendo candidato, è sostanzialmente estraneo al progetto di Liberamente Sulmona e a quel grande movimento di persone e pensieri che lo animarono due anni fa.

Il venir meno di elementi politici veri e propri nell’esecutivo, quali erano tutti e quattro gli assessori uscenti (tutti candidati alle elezioni), scarica ora sul consiglio comunale l’onere della direzione da scegliere. Della politica, insomma.

Ruolo che finora ha recitato, sostanzialmente in solitaria, la ex giunta e il sindaco, con il consiglio comunale di fatto relegato ad attività di ratifica, seppure.

A scorrere le carte del consiglio, infatti, si scopre che nel 2023 sono state riunite solo 12 commissioni permanenti (compresa quella di oggi), di cui 8 della commissione Bilancio, Risorse, Programmazione, Finanze, Patrimonio, Organizzazione degli uffici e dei servizi e Partecipate. Commissione che si è occupata perlopiù di atti dovuti: riconoscimento di debiti fuori bilancio, approvazione dei bilanci consuntivi e di previsione, approvazione delle tariffe Tari, procedure tributarie, tariffe mense, condivisione della segretaria comunale con Pratola, nomine agli enti, Dup e, con quella di oggi, di location per i matrimoni civili.

Seguono, nelle Fatiche di Ercole (che non a caso erano dodici), quelle della terza commissione: Urbanistica, Lavori Pubblici e Viabilità, Ambiente, Rifiuti e Acqua, Cimitero, Trasporti e Protezione Civile. In un anno si è riunita tre volte (a maggio, giugno e ottobre) per individuare le nuove aree per la protezione civile, variare il piano delle opere pubbliche inserendo il liceo classico e gli spazi per le nuove strutture sanitarie, definire la convenzione con Arap per l’illuminazione e per gli indirizzi applicativi delle norme tecniche di attuazione.

Ad assicurare Cerbero ad Euristeo, la dodicesima fatica, è infine la quinta commissione permanente, quella che si occupa di Industria, Artigianato, Commercio, Cooperazione, Agricoltura e Relazioni Internazionali: si è riunita una sola volta il 10 maggio per approvare il regolamento del commercio su aree pubbliche.

Non pervenute le altre due commissioni che, a dirla tutta, non sono proprio secondarie: la seconda che si occupa di Sociale, Associazionismo, Sanità, Politiche della casa, Lavoro, Formazione, Occupazione, Immigrazione e Integrazione; la quarta che tratta il Turismo, la Pubblica Istruzione, Università, Sport, Tempo Libero, Cultura e Grandi Eventi. Niente da discutere nel 2023, niente da proporre. Non che le altre siano state più intraprendenti: delle dodici commissioni convocate, infatti, undici sono state in sede referente (ovvero dovute all’obbligo del passaggio prima di andare in consiglio) e una sola (congiunta) in seduta consultiva. Nessuna in forma redigente, ovvero chiamata a proporre una delibera.

Come Ercole, non resta che affidarsi all’Oracolo di Delfi per sapere come espiare la colpa.

5 Commenti su "Le dodici fatiche"

  1. … fatiche del mito di Eracle e riunioni di commissioni a parte, per cercare di rimanere con i piedi per terra, bisogna cominciare a risolvere le problematiche di tutti i giorni che nessuno vede e a cui nessuno provvede… a cominciare dalle manutenzioni delle strade e il rattoppo dei relativi crateri; dalla manutenzione del patrimonio arboreo cittadino che quando tira il vento i rami secchi diventano un costante pericolo per i passanti; alla messa in sicurezza del viale della stazione con la potatura delle piante prospicienti il parcheggio e un’illuminazione adeguata – non si vedono i pedoni pendolari! – e poi ripristinare le strisce pedonali e un cartello con freccia che indichi la Stazione…
    A proposito quant’è che sollecitate le FS, sbattendo i pugni sui tavoli, per l’apertura del nuovo parcheggio attrezzato ormai da alcuni mesi bellamente finito e realizzato, che resta inspiegabilmente chiuso?

    • Invece no, la priorità è pensare ai matrimoni. Ma non hanno capito che se si continua così ci saranno sempre meno matrimoni e nascite perché i giovani vanno via

  2. Il fustigatore | 27 Novembre 2023 at 08:52 | Rispondi

    Bah!!! “L’onere dell’indirizzo politico ricaduto sulla ex Giunta e sul sindaco”? Ma se è stata proprio la sua mancanza a determinare questa lunga crisi con una soluzione rabberciata della quale non si avvertiva proprio nessuna necessità…..
    A volte forse ci si fanno dei film della realtà a conforto delle proprie tesi precostituite…

  3. SalviamoSulmona | 27 Novembre 2023 at 09:15 | Rispondi

    Qualcuno mi sa dire se dobbiamo ancora credere ai lavori di completamento della restante parte della villa comunale?
    E le opere di manutenzione delle strade comunali ormai ridotte ad una vergogna?
    Saranno inserite nella programmazione del 2050?

  4. Cambiare tanto per cambiare non serve a niente se il passo rimane lo stesso come evidenziano le commissioni mai riunite, evidentemente chi non è rientrato (la commissione da lei presieduta si è riunita 8 volte) non ha avuto quelle garanzie su impegno e lavoro richieste

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