Ma per il momento Ovidio è salvo.

In questi giorni i Ministeri sono alle prese con i tagli. La richiesta sarebbe quella di una dieta trasversale di un miliardo di Euro, necessaria a contribuire alle misure espansive previste nella Legge di Bilancio 2019 ed annunciate nella NADEF, acronimo di Nota di Aggiornamento del Documento di programmazione Economico Finanziaria.

Non sarà quello però l’unico provvedimento che dovrà concretizzare la politica economica del Governo. Accanto alla Legge di Bilancio, che inizierà il suo percorso a fine Ottobre per concludersi alla vigilia di Natale, ci sarà il cosiddetto “Decreto Fiscale”, che servirà per recuperare una serie di risorse da spendere con l’altro provvedimento.

La differenza è che mentre la norma principale è un DDL di iniziativa governativa, e che entra in vigore alla fine del suo percorso nei due rami del parlamento, il Decreto Fiscale è, appunto, un Decreto ed entra in vigore dal momento in cui è pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Viene poi convertito in Legge entro 60 giorni. Questo significa che diventa legge ben prima della Legge di Bilancio, consentendo ai legislatori di utilizzarne i “frutti” fatti di maggiori entrate e minori spese. E se le maggiori entrate saranno garantite dalla “pace fiscale” e dalla “rottamazione ter” delle Cartelle di Equitalia, le minori spese sono determinate appunto da una serie di tagli.

Le bozze del provvedimento che circolano in questi giorni e che noi lobbisti analizziamo per scrivere paper di alert e valutazioni per i nostri clienti, riportano la presenza di un articolo denominato “Pulizia Bilancio 2018”. Dietro il titolo

Estratto della bozza del Decreto Fiscale, articolo sulle coperture.

un po’ inquietante (si pulisce ciò che è sporco…) si manifestano una serie di norme che prendono soldi attualmente presenti nel bilancio dello Stato ma non ancora spesi per la destinazione stabilita.

Al momento questo articolo è il numero 29. E non riporta l’abrogazione della Legge 29 Dicembre 2017, n.266. Se infatti il comma 1 lettera a) presenta -in bianco- la disposizione di tagli ministeriali che fa riferimento ad un allegato (che non è disponibile e non lo sarà perché lo stanno scrivendo con una faticosa trattativa), dall’altro va considerato che lo stanziamento non è disposto con un atto amministrativo ma è stabilito con una Legge. Quindi per cancellarlo o diminuirlo servirebbe una esplicita disposizione analoga, che al momento, nella bozza non c’è.

Il decreto verrà formalmente approvato nel Consiglio dei Ministri di lunedì 15 Ottobre, ma non lo vedremo in Gazzetta Ufficiale prima di una decina di giorni. Saranno quelli i momenti decisivi per tirare il primo sospiro di sollievo per le risorse da destinare alle celebrazioni (postume) della morte di Ovidio. Il primo ma non l’unico. Fino a che, infatti, il comitato non sarà operativo e le somme non saranno impegnate, il legislatore potrà sempre tornare sui suoi passi e riprendersi i soldi per destinarli alla coperture di altre misure ritenute più strategiche.

 

@AIannamorelli

 

 

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