Marelli, niente piattaforma “large”: i sindacati si appellano alla politica

S rivolgono alle istituzioni e in particolare alla Regione “finora del tutto assente” per chiedere di essere al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della Marelli di Sulmona “per affrontare con concretezza questa difficilissima situazione”. Ad avanzare la richiesta le sigle sindacali FIM, FIOM, UILM e UGLM territoriali RSU dello stabilimento peligno preoccupati per quanto emerso ieri dall’incontro nazionale di aggiornamento sulle prospettive per tutti gli stabilimenti Marelli italiani.

“Un quadro peggiore di quello delineato a settembre 2023 – spiegano i sindacati – perché lo stabilimento dovrà continuare a reggersi praticamente quasi esclusivamente sul Ducato”. Questo quanto prospettato dalle comunicazioni dell’azienda sullo stabilimento di Sulmona “per il quale è praticamente sfumata la possibilità di acquisire la piattaforma Large” con lo spettro degli ammortizzatori sociali dal prossimo mese di giugno. Perché se è vero che i” volumi produttivi per il Ducato continuano a risentire del picco positivo degli ultimi mesi del 2023 – continua il comunicato delle sigle sindacali – a partire da giugno 2024 potrebbero subire una flessione”.

Ammortizzatori sociali probabilmente necessari per lungo tempo, secondo i sindacati per i quali “a oggi non ci sono all’orizzonte nuove lavorazioni che assicurino futuro allo stabilimento peligno”. L’esempio di Crevalcore non insegna e così, sperando che “l’azienda si sforzi di trovare soluzioni e di superare condizioni di monocommittenza”, ai sindacati non resta che chiedere alle istituzioni di dimostrare interesse per una situazione non più sostenibile.

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