Metanodotto Snam e “distanze di sicurezza”. Oggi conferenza a Roma

Gli amministratori sono a Roma, pronti a partecipare alla conferenza dei servizi che alle 11.30 si svolgerà presso il ministero, sul tavolo l’ultimo passaggio per il metanodotto Snam Sulmona-Foligno in cui si dovrebbe trovare una “soluzione politica” al diniego della Regione Abruzzo, come avevano fatto notare i neo-parlamentari Cinque Stelle nella diffida al presidente Mattarella. Dopo l’approvazione alla centrale di compressione a Spinta di Case Pente a Sulmona, questa mattina si gioca una partita importantissima per la lotta No Snam il cui progetto assume diverse sfaccettature.

Forse non tutti conoscono le distanze minime di sicurezza tra un centro abitato ed un metanodotto. Un metanodotto qualsiasi, come può essere quello che la Snam vuole far passare anche in Valle Peligna. Certo i parametri di sicurezza da rispettare sono tanti, complicati, variano in base alla pressione del gas e chi più ne ha più ne metta. Tutto è riportato sul decreto del ministero dello Sviluppo economico del 17 aprile 2008, ma a dare un’idea di quando vicino possa farsi il pericolo rispetto alle numerosi varianti che possono aversi in un’area a rischio sismico (seppur con tutte le rassicurazioni della multinazionale stessa) è stato qualche giorno fa il Coordinamento No Hub del Gas.

La preoccupante occasione è stata il terremoto di Paganica avvertito durante la notte di sabato scorso, 3.9 di magnitudo, con epicentro poi non così lontano da dove, come tracciato vuole, dovrebbe passare il metanodotto Snam dopo aver attraversato la Valle Peligna, dopo essere passato per Popoli, dopo la salita verso Collepietro e poi via verso la piana dei Navelli e su, ancora su. “Il gasdotto per oltre 20 km corre nel territorio di L’Aquila e attraversa tutti e tre i crateri sismici nonché aree a fortissimo rischio in Valle Peligna- hanno spiegato dal coordinamento-. I terremoti, con le frane ad essi collegate, sono tra le principali cause di incidenti per infrastrutture lineari come gasdotti ed oleodotti. Il tutto per un’opera che serve solo per l’import-export verso il Nord Europa essendo la rete italiana già sovradimensionata per i consumi interni. A loro i profitti, a noi i rischi!”.

In base alla normativa il metanodotto può passare a cento metri, “distanze di sicurezza” le chiamano, dai nuclei con più di 300 abitanti o in “luoghi di concentrazione delle persone” (almeno 100) come supermercati e simili. Se per qualsivoglia motivo questa distanza dovesse ridursi, per particolari esigenze di natura topografica o geologica, i calcoli dei tubi allora vanno maggiorati. Ci sono casi in Valle in cui il metanodotto passerà molto più vicino ad abitazioni singole, quindi non veri e propri nuclei, in alcuni casi anche a 10-20 metri. Accade al vivaio “La Serra” di Sulmona; a Bagnaturo; alle attività commerciali nei pressi delle quattro corsie e delle abitazioni lungo la statale 17; il metanodotto a circa 86 metri dal centro commerciale Città Castello a Roccacasale. Per non parlare poi del fatto che con un metanodotto che si affianca a quelli preesistenti, non è possibile alcun tipo di espansione entro una determinata distanza, è il caso del cimitero di Sulmona.

Simona Pace

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