Una “disattenzione” immeritata per la questione che “andrebbe affrontata come prioritaria- scrivono i Comitati-, soprattutto dopo gli eventi sismici dell’agosto 2016 e di gennaio 2017 che ne hanno drammaticamente sottolineato, semmai ce ne fosse ancora bisogno, l’assoluta incompatibilità dell’opera per l’elevata sismicità dei territori coinvolti, l’estrema pericolosità per la salute e l’incolumità pubblica e quanto sia dannosa per l’ambiente e l’ecosistema dell’Appennino Centrale. Il terremoto dello scorso anno ha modificato la geografia di quelle aree evidenziando, anche ai non esperti, che nessun tubo avrebbe potuto resistere a tale sconvolgimento”.
D’altronde la contrarietà all’opera è stata espressa già dallo stesso Consiglio regionale, ma non basta. I Comitati tornano così a chiedere al sindaco Casini, all’assessore Gerosolimo e al presidente D’Alfonso di fare in modo che il Governo abbandoni l’dea del gasdotto. “Anche se parzialmente costruita e in esercizio (tratti Massafra-Biccari e Biccari-Campochiaro), deve essere ormai ragionevolmente pacifico per tutti , Governo e Snam, che tale progetto è concluso qui” concludono gli ambientalisti.
S.P.
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