Omicidio Di Battista, archiviazione per due dei tre indagati

(ph. Teleaesse)

Dall’inchiesta escono due dei tre indagati: per la morte di Claudio Di Battista, lo chef e professore di Castel di Sangro, deceduto il 7 giugno dello scorso anno in un incidente stradale, la procura di Sulmona ha infatti chiesto lo stralcio e l’archiviazione per le posizioni di Shelly Iacobucci e Benito Marchionno che in quel tragico incidente rimasero loro malgrado coinvolti, anche dal punto di vista giudiziario.

Resta aperta e con una probabile richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo, invece, la posizione di Paola Risi, la proprietaria della Fiat Panda che in fase di sorpasso in quella maledetta galleria tra Roccaraso e Castel di Sangro travolse l’altra Panda, quella a bordo della quale viaggiava il 49enne, padre di tre figli, rimasto ucciso sul colpo.

La procura ha accolto la richiesta dei difensori dei due indagati (gli avvocati Gaetana e Aldo Di Ianni) a seguito dell’incidente probatorio con cui sia il tecnico che il medico legale hanno certificato che la morte di Di Battista fu dovuta esclusivamente all’impatto frontale fatto con l’auto della Risi. Shelly Iacobucci, che nell’incidente rimase ferita insieme ad un altro passeggero, infatti, guidava l’auto che seguiva la Panda della vittima e contro cui la stessa andò ad impattare nella fase di rinculo allo schianto. Marchionno, invece, era a bordo del furgone che venne sorpassato dalla Risi, rimasto illeso e finito anche lui nel registro degli indagati.

La morte di Claudio Di Battista provocò un’ondata di commozione in tutto l’Alto Sangro: l’uomo, padre di tre figli, di cui uno, al tempo, di neanche un anno di età, era molto conosciuto sul territorio. Professore all’Alberghiero di Roccaraso e chef apprezzato in un locale del centro montano, la sua vita si è spezzata improvvisamente sulla strada di ritorno a casa, quando un’auto gli è piombata addosso dopo aver effettuato un sorpasso pericoloso e non consentito.

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