Passeggiate nel degrado, tra buche, inciampi e abbandono

Uno di quei luoghi in cui fare una passeggiata, nel silenzio, in una zona poco trafficata che porta dritti dritti alle Marane, Fonte d’Amore e Badia, di natura e relax. Peccato che da qualche settimana la via del Lamaccio, strada che percorre il carcere di Sulmona, sia diventata per pedoni e biciclette, nei fatti, impraticabile e in alcuni tratti pericolosa. Farsi spazio infatti tra l’erba incolta e guardare bene dove mettere i piedi è diventato lo sport dei cittadini, impossibilitati ormai a passare sul percorso pedonale tante le fratte per numero e grandezza. Ma a preoccupare è altro, perché nel districarsi tra liane, il sulmonese, nei mesi, è diventato cintura nera, il problema qui sono le buche, fenditure, canali di scolo e le forature circolari con cavo a vista, quelle che dovrebbero ospitare presumibilmente i pali dell’illuminazione, buchi, fori, circa una decina, di un buon diametro, che insomma anche un bel piedone da uomo è a rischio distorsione figuriamoci quello dei bambini. Una situazione da “no comment” sottolinea qualche sulmonese, “vergognoso non poter andare in bici o a camminare con i miei figli in tranquillità, perché dovrei stare ogni secondo a controllare dove mettono i piedi” lamenta un cittadino della Valle. La manutenzione che lascia pensare, nella città ovidiana che da tempo non indossa il suo vestito migliore, tra abbandono, degrado, inciviltà e dove gli interventi spesso seguono l’andazzo di Sulmona “città dai tempi dilatati”

Anna Spinosa

 

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