Pasticcio all’ufficio sisma, il Comune ci riprova

Che era tutto da rifare lo aveva detto Il Germe, e lo aveva ribadito l’architetto Gaetano Pagone: quell’avviso per due professionisti da inserire all’ufficio sisma a tempo determinato era un gran pasticcio. Tant’è che nonostante le quaranta domande circa arrivate a palazzo San Francesco, a distanza di un mese dalla scadenza, il Comune non gli ha dato mai seguito.
Ora, anzi, di fatto lo sconfessa, anche se, nonostante l’esplicito invito, non lo ha mai ritirato in autotutela: sull’albo pretorio del Comune è spuntato così un nuovo avviso.
La ricerca è sempre per due tecnici da inserire all’ufficio sisma, gli importi sono sempre gli stessi (9mila euro ciascuno), ma questa volta, almeno, c’è scritto cosa dovranno fare, per quanto tempo, con quali rapporti con i funzionari pubblici di riferimento.
In particolare, fatto salvo il divieto di avere incarichi per la ricostruzione del sisma 2009, un professionista dovrà istruire trenta pratiche con esclusione di quelle A, occupandosi della parte amministrativa, tecnico-strutturale ed economico-contabile, fino alla firma dell’ordinanza sindacale.
Il secondo professionista (sempre per la stessa cifra, salvo ribassi d’asta), sarà invece incaricato di istruire dieci pratiche della cosiddetta ricostruzione pesante, cioè gli aggregati edilizi (dall’approvazione e modifica dei confini degli aggregati, alla verifica delle schede Aedes, la predisposizione della delibera di giunta e la verifica tecnico-amministrativa per la costituzione del consorzio obbligatorio); e dovrà portare a termine altri sessanta progetti avviati con il finanziamento agevolato.
Il Comune, in attesa delle gare annunciate, ci riprova insomma a ridare una spinta all’ufficio sisma, nei fatti immobilizzato da oltre cinque mesi. Anche se in questo nuovo avviso non c’è termine di scadenza e soprattutto pesano due incognite: la prima è un possibile ricorso dei quaranta che hanno fatto domanda al primo avviso che non essendo stato ritirato risulta ancora in attesa di graduatoria, la seconda è l’irrisolta questione posta da Pagone e cioè un elenco di professionisti che sarebbe già pronto da anni e dal quale dover attingere, anche questa volta ignorato.

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