Il puzzle della giunta: “In settimana la soluzione”

Il record ce l’ha il governo Dini del 1996: 127 giorni di consultazioni per formare l’esecutivo. Di questo passo, però, per molto meno, il sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, sta lanciando la sua Opa al record. Perché è vero che la Nannarone ha formalizzato il suo passaggio in opposizione (facendo venir meno i numeri alla maggioranza) venti giorni fa, ma altrettanto vero è che la crisi, nella sua fase più intensa, va avanti ormai da maggio scorso.

“Entro questa settimana conto di comporre la nuova giunta”, annuncia il primo cittadino di Sulmona che ieri con la Nannarone ha trascorso tra viso a viso e telefono quasi sei ore.

Incassato il disco verde da tutta la maggioranza per il rientro in posizione operativa dell’ex capogruppo di Libera e Forte – prima ancora del Pd di cui era anche presidente di circolo – ora si tratta però di mettere tutte le pedine al proprio posto.

La Nannarone, d’altronde, prima di dare il via libera definitivo per entrare nell’esecutivo, vuole conoscere chi saranno i suoi compagni di squadra. Non un particolare, in effetti, tanto più che ormai i coniugi Proietti, sui quali sperava per una copertura in consiglio, sono politicamente archiviati.

Il puzzle, d’altronde, è ancora monco. Da quanto si è capito potrebbero essere confermate le due “Catie” (anche se si scrivono in modo diverso), che tuttavia hanno messo nelle mani del sindaco le loro nomine: ovvero l’assessora indicata da Sbic Catia di Nisio e quella di Libera e Forte Katia di Marzio. Su Attilio D’Andrea (Movimento 5 Stelle), invece, fresco di nozze e prossimo alla luna di miele (chi più di lui che lo produce), la discussione sarà affrontata questa mattina. Non è escluso che D’Andrea – “una risorsa per questa amministrazione” lo definisce il sindaco -, possa fare – immolato alla causa – un passo di lato, più che indietro, andando cioè a ricoprire altri incarichi. Resterebbero così scoperte due caselle, con il Pd che si è chiamato fuori dai giochi (pur garantendo il suo sostegno), riproponendo come unico candidato, ma sapendo che sarà escluso, il segretario Franco Casciani che, dal canto suo, ha già lanciato l’hashtag #reutrntowork, quello da geometra.

Una di queste posizioni potrebbe essere espressione di Intesa per Sulmona, ovvero del consigliere Claudio Febbo, molto legato al capogruppo del Pd Mimmo Di Benedetto e rimasto a bocca asciutta al primo giro. Ma molto dipenderà dalla proposta o dalle proposte che verranno fatte: l’ultima partorita, due anni fa, non ebbe grande successo, né l’approvazione del sindaco che poi nominò Emanuela Ceccaroni. L’altra potrebbe essere dei 5 Stelle che però tra gli attivisti non sembrerebbero avere molte risorse adeguate.

Non si tratta solo di fare dei nomi, ma anche di bilanciare le competenze: l’uscita di Franco Casciani, d’altronde, lascia scoperta una delega non da poco, quella cioè, tra le altre, dei Lavori Pubblici. Materia complessa e rognosa, che ha bisogno di competenze specifiche e capacità di gestione degli uffici tecnici. Sarà per questo che il sindaco Di Piero, finora, si è rifiutato di azzerare la giunta senza avere una soluzione alternativa. Purché evitare il salto nel buio, non equivalga a rinunciare al salto.

14 Commenti su "Il puzzle della giunta: “In settimana la soluzione”"

  1. Benvenuto al Commissario Montalbano | 11 Ottobre 2023 at 00:46 | Rispondi

    Se per il sindaco in bicicletta l’eventuale ripartenza potrebbe non essere tutta in salita, di certo le garanzie per i benefici alla Città sono alla stregua di trovare agevolmente l’acqua nel deserto.
    Trovati i nomi, quali deleghe ai nuovi tre?
    Per ottenere cosa in più, secondo quale riscritto spartito?
    Casciani bocciato perché e da chi?
    Perché a Dandrea un passo di lato (anche fosse solo per campà) ma che rispetto alla Catia ha fatto parecchio di più?
    Gianfranco, che stai combinando ?
    Molti sono i diffidenti, perché il “tuo manico” è stato pesato… e la tela dell’ombrello non ripara dall’acqua che farà.
    In Consiglio, una ricostituita maggioranza a tua immagine e somiglianza, debole, poco incisiva, poco produttiva, non ha speranza.
    Galvanizzati uno ad uno e tutti insieme solo sul tornacontismo, non potrà esserci nuovo cursus.
    E tutto solo per arrivare alle regionali, che Fina ha dato disposizioni di non crollare prima ?
    E quindi durerebbe ancora la storia di un cervellotico e bislacco civi-centro sinistra, mentre la destra governa a Roma, a L’Aquila e a …Castel di Sangro?
    RESISTERE PER PETTINARE SOLO LE BAMBOLE ?

  2. una vergogna!
    la candidata sindaca che ha fatto la eroina femminista benpensante intellettuale so tutto io!
    che fine ha fatto!! la Nannarone che diceva che non è una questione di posti che fine ha fatto!
    la Nannarone che diceva legalità legalità che fine ha fatto ? la questione appalto mensa tutto in ordine ora che entra pure lei al banchetto ?
    una vergogna !!!! di piero scelto da chi ? da chi è stato messo lì ? una incapacità generale vestita da chiacchiere !!!!!! E’ finita !!!

    • Una delusione dietro l altra…

    • Pochi pensieri e tutti confusi, la Nannarone non è mai stata candidata sindaca, le questioni legate ai diritti e tutele delle donne e la legalità sono tra i temi di contrasto con la maggioranza così come la mensa su cui lei in primis è in solitaria ha imposto il rispetto delle leggi, sulle poltrone è ormai noto e pubblico e senza che sia stata sbugiardata da alcuni che gli sia stata più volte offerta una poltrona e che l’ha sempre rifiutata antepone do le questioni alla cadreda e che nel caso dovesse accettare lo farà solo dietro garanzia su un cambio di passo e sulla realizzazione del programma.

      • Che le abbia riufiutate è la sua versione quella di altri è che le ha sempre cercate fin dall’inizio come presidente del consiglio comunale. E adesso i fatti se entrerà in giunta la smentiscono. Era solo una questione di poltrona. Diritti legalità e tutela delle donne sono fumo negli occhi mettere in discussione una maggioranza per questo è ridicolo e pretestuoso ma chi volete prendere in giro. I punti che ha posto nel suo post social come ha ammesso questa testata, certo a lei nonnavversa, non sono di competenza del sindaco. Siamo,seri. Sulla mensa è stata solo una vendetta o ripicca personale. La legalità è il rispetto delle leggi e sulla mensa non è stata compiuta nessuna illegalità la storia è solo moralismo d’accatto a fini politici. E il bando è stato bloccato solo per un cavillo ripescando un regio decreto che nulla ha a che fare con lamregolarita di una assegnazione fatta a un unico partecipante. La mala fede è stata costruita ad arte per una polemica politica contro un proprio nemico di illegalità non c’era traccia e infatti si discute di questione morale che con la legge non ha nulla a che fare. Ora vedremo che cambio di passo darà

      • Basta fandonie | 11 Ottobre 2023 at 12:53 | Rispondi

        Ora sarei curioso di capire come dispiegate voi difensori della Nannarone praticamente le questioni legate ai diritti e alle tutele delle donne così come attendo sempre da voi che spiegate cosa avrebbe dovuto fare il sindaco sul tema lavoro trasporti e sanità. Perché poi sarà quello di cui chiederemo conto alla vostra amata. Che lei abbia rifiutato poltrone è una versione dei fatti di comodo come di comodo è l’altra che invece la vorrebbe come grande ricercatrice di poltrone da presidente del consiglio comunale in primis. Sulla legalità stranamente ho letto, ma forse sono sfuggite a me, polemiche sul bando mensa ma nessuna parola sul caso dell’ufficio legale del comune. Caso sollevato anche da questa testata. Se si è paladini della trasparenza lo si è sempre e non solo quando si va a colpire un politico, della stessa coalizione, con cui si è dichiarato esserci una antipatia o problema personale. Sulla mensa stendo un velo pietoso si parla di moralità a scapito della legittimità con questo stesso criterio a Sulmona possiamo discutere qualcsiasi cosa è dovremmo rimettere in discussione la moralità di un sacco di cose avvalorate anche dalla stessa. Intanto la morale d’accatto ha portato disagi ai cittadini servizio partito in ritardo è sempre affidato allo stesso fino a gennaio perché altri che forniscono il servizio non ci sono e nessuno che invece di inseguire fantasmi se la prendesse con gli uffici del comune rei dell’errroe sul bando e rei del mancato controllo per esempio sul parcheggio che è bene pubblico del comune. Ma si sa la trasparenza va e viene .

    • Ha ragione Carlo, poche idee e confuse il signor Giuda. Nannarone non è mai stata candidata a sindaca e vorrei ricordare che Di Piero lo hanno messo lì 7518 persone, ovvero il 69,8% dei votanti. Penso che la crisi sia il frutto di una dialettica politica che è nelle cose della politica. Il qualunquismo tanto al chilo non serve alla città, non serve a nessuno. Questa amministrazione, con i suoi limiti, è comunque la migliore dell’ultimo ventennio e sta facendo molte cose, anche se non è molto rapida. La crisi, però, è durata troppo, ha ragione l’articolista, è ora di risolverla e ripartire. Sono convinto che l’apporto della Nannarone sarà significativo.

  3. Il fustigatore | 11 Ottobre 2023 at 08:31 | Rispondi

    Pensare ad una semplice sostituzione di nomi senza modificare una programmazione amministrativa fin qui deficitaria, non rientra nell’ordine naturale delle cose. Le questioni sul tavolo sono sempre le stesse. E dunque non si può pensare di esimersi dall’affrontarle…..

  4. Elisabetta Bianchi | 11 Ottobre 2023 at 10:53 | Rispondi

    liturgia avvilente di una Città

  5. La messa è finita andate in pace… | 11 Ottobre 2023 at 13:32 | Rispondi

    Amen 🙏

  6. È davvero “la liturgia avvilente di un borgo”, come qualcuno ha giustamente notato a proposito dei balletti in corso per governare una cittadina come tante di appena 22mila abitanti.

    E anche mi chiedo che ne sarebbe mai stato dell Valle Peligna se nel 1992, con l’ultima sfornata di province, il governo italiano di allora avesse realmente creato la “Provincia di Sulmona” (come pareva fosse intenzionato: ma per fortuna all’Aquila si opposero) spostando le relative giurisdizione e competenze dalla consolidata provincia Aquilana alla neonata provincia. Se la gestione della provincia fosse stata analoga a quella della città, che destino infausto avrebbe mai avuto il suo bel territorio?

  7. SalviamoSulmona | 11 Ottobre 2023 at 14:11 | Rispondi

    Mingaver, se dicesse meno minchiate farebbe un favore anche al suo di borgo, quel raccomandato paesaccio scomodo e mal collegato che pretende di essere il centro dell’universo.
    Ma va a cagher!

  8. La migliore amministrazione | 11 Ottobre 2023 at 14:12 | Rispondi

    Ma come si può avere il coraggio di dire che è la migliore amministrazione degli ultimi 20 anni. Non è stata in grado di reggere nemmeno i primi 20 giorni che subito hanno cominciato con i giochetti della misera politica da bar.

  9. SalviamoSulmona | 11 Ottobre 2023 at 14:43 | Rispondi

    “Egregio” Mingaver, L’Aquila si oppose semplicemente perche’ consapevole che che la bellezza e la centralità di Sulmona, avrebbe determinato il suo lento ed inevitabile declino.
    Il suo decentrato paesello si e’ opposto per paura…

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