Personale in “fuga”, il silenzio nel Palazzo vuoto

A gennaio è andata via la dirigente del terzo settore Katia Panella, entro aprile si ritirerà a vita privata in pensione anticipata il suo “vice” Sandro Cangialosi, ancor prima, il primo marzo, andrà in pensione il comandante della polizia municipale Antonio Litigante e poi sempre ad aprile il dirigente del quarto settore Amedeo D’Eramo.
Insomma palazzo San Francesco nel giro di qualche settimana resterà con pochi “soldati” e pochissimi “generali”, ovvero con un solo dirigente, quello del Bilancio Filomena Sorrentino e con la segretaria comunale Nunzia Buccilli.
In attesa, poi, di sapere quale saranno gli esiti, se ci saranno, delle azioni disciplinari avviate nei confronti dei cosiddetti furbetti del cartellino, messo che si sia ancora in tempo per rendere legittimi eventuali provvedimenti.
Sta di fatto che la macchina comunale, quella di cui si erano riempiti tutti la bocca sotto campagna elettorale, è probabilmente ai minimi storici di personale e di efficienza. E d’altronde basta vedere come non camminano le pratiche, anche le più semplici, per comprendere la sofferenza che sta vivendo il Comune.
Un vuoto che l’amministrazione comunale, e in particolare il sindaco Annamaria Casini che dopo l’uscita dell’ex assessore Cristian La Civita ha tenuto per sé la delega al personale (con nessun esito), ha intenzione di colmare come può. Uno degli strumenti è quello della chiamata diretta di un dirigente a tempo: il cosiddetto art. 110, cioè, che permette un incarico fiduciario della durata massima di un anno. Il Comune ha indetto per questo un bando il mese scorso, i cui termini per partecipare sono scaduti il 31 gennaio, data alla quale hanno risposto all’appello una trentina di aspiranti dirigenti.
Molti di loro sono di fuori, la maggior parte esterna e una parte, in particolare tre (Fabrizio Petrilli, Alessio Caputi e Maurizia Di Massa), interni alla struttura. La scelta finale toccherà farla al sindaco, in base ai curriculum dei concorrenti, ma anche alle opportunità: ad esempio, un interno, potrebbe essere più efficiente perché conosce già i meccanismi del Palazzo, ma dall’altra toglierebbe forza ai settori a cui è attualmente dedicato, tutti in grave carenza di personale.
Le cose, però, si complicherebbero nel caso il sindaco Casini dovesse cadere, ovvero essere sfiduciata. In questo caso, infatti, il commissario che subentrerà si troverà la macchina senza benzina e senza ruote. L’incarico del dirigente a tempo è un incarico fiduciario, infatti, ovvero la sua missione è legata al sindaco che se va a casa, manda a casa anche il dirigente.
E’ per questo, probabilmente, che il primo cittadino sta prendendo tempo per effettuare la nomina che era prevista entro i primi giorni di febbraio. Vuole cioè capire, lei per prima, che fine farà.
Mentre a palazzo San Francesco si registra un assordante silenzio.

1 Commento su "Personale in “fuga”, il silenzio nel Palazzo vuoto"

  1. E se…questo continuo stato di emergenza non fosse che un piano ben architettato per rimanere in sella per l’intero mandato? Beh in quel caso saremmo di fronte a dei perfetti strateghi della politica. D’altra parte pare che ultimamente ci sia la corsa di più attori (“disinteressati”) nel dichiarare quanto sia fondamentale non cadere nel commissariamento.
    Resta solo da aspettare e vedere quale altra mossa decideranno dal colle.
    Intanto è doveroso fare i complimenti per il nuovo assetto del personale. Credo che l’ex assessore La Civita non lo avrebbe potuto immaginare eppure la soluzione è semplice: tutti a casa.

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