Post Fonderia e Snam, le domande degli ambientalisti a D’Alfonso

Non sono solo le “ombrelline” ad accendere i riflettori su Fonderia Abruzzo, che si pensavano spenti sabato scorso, perché a sollevare diverse obiezioni all’andamento della manifestazione e alle varie chiacchiere più o meno utili che si sono udite sono oggi i Comitati Cittadini per l’Ambiente. Gli ambientalisti, che tuttavia plaudono agli apprezzamenti vari su Abbazia e paesaggio, ricordano però il curriculum governativo del ministro Claudio De Vincenti, ospite della manifestazione nella giornata conclusiva.  “E’ stato Sottosegretario al MISE dal 2011 al 2014, (Governo Berlusconi)- scrivono dal Comitato-, sempre nel 2014 Vice Ministro dello Sviluppo Economico con il Governo Monti e con il Governo Letta e nel 2015, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel Governo Renzi e ben conosce il progetto ‘Rete Adriatica’, del quale ha seguito tutta la procedura amministrativa e di cui è convinto sostenitore”.

Tanto basta, quindi, per porsi una domanda, suggerita in questo caso dal comitato “se il Governatore D’Alfonso, ‘confidenzialmente’ ha portato a conoscenza del Ministro De Vincenti, che a circa 300 mt. dall’Abbazia Celestiniana è previsto il passaggio del mega tubo della Snam, la cui posa comporterà la distruzione delle opere di canalizzazione realizzate dai Celestini in epoca medievale, la sottrazione corposa di terreni agricoli in un’area tra le più fertili della Valle e la scomparsa delle numerose sorgenti presenti in quella zona, denominata ‘Paludi’ proprio per la massiccia presenza d’acqua in superficie”. Conciliare lo sviluppo energetico e quello turistico e di tutela della Valle Peligna, questo è il dilemma dei Comitati Cittadini per l’Ambiente che pongono l’accento anche sulla dichiarazione dello stesso De Vincenti a Fonderia, ossia quella che nessuna opera impattante si farà facendo riferimento alla nuova normativa Via che, a maggior garanzia, prevede anche il frazionamento di un’unica opera. “E’ importante evidenziare come è stata recepita dal nostro Governo” esplodono gli ambientalisti.

Da quanto riportano sulla nota, infatti, “su proposta del Ministero dell’Ambiente, si sta procedendo all’esame di una nuova procedura unificata che ingloberà tutte le autorizzazioni in campo ambientale con sensibili vantaggi per i colossi energetici”. Ciò prevedrebbe, tra le altre cose, la riduzione dei tempi; la semplificazione delle procedure sull’assoggettabilità a Via possibile presentando  solo uno studio preliminare di impatto ambientale invece che il progetto; l’introduzione di regole omogenee su tutto il territorio nazionale e l’estromissione, in un certo senso,  delle Regioni da determinate decisioni, nonostante gli italiani in un referendum non troppo lontano abbiamo votato il contrario.

Insomma: cosa “La Regione dice, la Regione fa?”.

 

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