Pratola Peligna, il PD chiede le dimissioni della sindaca Di Nino dopo la vicenda Aehra

Chiede le dimissioni della sindaca Antonella Di Nino il Partito Democratico di Pratola Peligna dopo il consiglio comunale convocato ieri in via straordinaria su richiesta delle opposizioni per fare chiarezza sulla vicenda Aehra.

Non è andata giù la storia dell’azienda produttrice di auto elettriche che aveva manifestato l’interesse ad aprire uno stabilimento in Abruzzo e, dopo aver visionato ad agosto i terreni in zona ZES a Pratola Peligna, ha poi ufficializzato la notizia dell’apertura di un proprio stabilimento a Mosciano Sant’Angelo. Da subito le opposizioni avevano chiesto alla sindaca di riferire in consiglio comunale per capire i risvolti di una vicenda dai contorni, secondo loro, non ancora chiari.

Come sia stato possibile “perdere un treno di opportunità e di sviluppo da quasi un miliardo di euro” con “più di 500 posti di lavoro” e di cui nessuno sapeva nulla. Questa la domanda che il Pd pratolano affida ad un comunicato nel quale spiega che nessuno era al corrente della vicenda: né “i consiglieri di maggioranza, né i sindaci del territorio e nemmeno i referenti politici del Sindaco”. Come nulla sapevano i proprietari dei terreni in zona ZES, tanto cercati da Aehra, “ad eccezione dell’unico proprietario chiamato dal Sindaco”. Con queste parole il gruppo politico di minoranza lancia un’accusa, nemmeno troppo velata, alla sindaca di Pratola Peligna rea di non aver fatto quello per cui un primo cittadino viene eletto “creare le migliori condizioni perché le opportunità possano nascere e crescere”. E invece “di smuovere mari e monti”, di “fare il possibile e anche l’impossibile” per attrarre a Pratola un insediamento importante come quello dell’elettrico, la sindaca si è limitata a dire che “forse Pratola non avrebbe avuto chance e quindi…perché perdere tempo?”. D’altronde lei stessa dichiara di non credere nell’elettrico e “si autoassolve” rimettendo all’azienda la colpa di “non aver degnato la sindaca di una manifestazione di interesse ufficiale” per i terreni ZES da lei stessa indicati.

“Solo di un proprietario e non di tutti” i terreni fatti visionare a Aehra, continua il PD per il quale quanto accaduto con l’azienda dell’elettrico dimostra quanto sia stata “finta la riservatezza” serbata “per tutti tranne che per uno!” Dopo un consiglio comunale straordinario nel quale la sindaca “con quell’immancabile aria da maestrina” e i consiglieri di maggioranza “obbligati a un vile silenzio” hanno scritto “una bruttissima pagina per la politica del territorio”, solo un gesto resta da fare. Un gesto di dignità. Dimettersi.

7 Commenti su "Pratola Peligna, il PD chiede le dimissioni della sindaca Di Nino dopo la vicenda Aehra"

  1. Dove si trovano questi terreni in zona ZES? Esiste una cartografia facilmente reperibile?

  2. Vincent cogesar | 26 Gennaio 2024 at 13:52 | Rispondi

    Isterici

  3. Hahahahahaha ….ma qualcuno pensa che le multinazionali fanno investimenti in basa alla politica o al sindaco dei piccoli paesi???
    Hanno i loro advisor e i loro manager che pagati a peso d’oro studiano e decidono dove meglio investire !
    Il sindaco e il resto possono solo incrociare le dita che decidano di stanziarsi nel loro paese !
    Questa protesta della minoranza mi sembra esageratamente pretestuosa .

  4. Ma per trasparenza è possibile conoscere questi terreni?

  5. Il sindaco aveva capito tutto e non si è fatta fregare gli volevano scroccare il pranzo e si volevano riportare pure le pizzelle famose in tutta Italia “le pizzelle Tricolori” ma ricordatevi voi del PD che la figlia della Volpetta non si frega facile jetv a Durmoj

  6. L'Avanguardista | 26 Gennaio 2024 at 15:55 | Rispondi

    Premesso che in questo paese regna ormai sovrana una forte ignoranza che punta ancora a mettere industrie in terreni di piccoli abitati, dimenticando che le industrie vanno localizzate nella grossa e unica area industriale della valle peligna attrezzata di tutto (strade, fognature, illuminazione, acqua,…). Le scelte passate che hanno puntato a mettere fabbriche in centri come Raiano, Corfinio, …, si sono rivelano fondamento di quel campanilismo fatto di cento bandiere rette da politici assetati di voti che si ottengono attraverso la lottizzazione dei posti di lavoro delle stesse fabbriche: in sostanza la schiavitù del terzo millennio.
    Chiedo inoltre: dove si trova questa fantomatica ZONA INDUSTRIALE pratolana in cui doveva andare l’industria AEHRA…???

  7. Se po’ sapaj ndo’ sten sti terreni della ZES?

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