Il prefetto dà fuoco alle polveri, botti liberi a Capodanno

Il prefetto ha respinto l’ordinanza del sindaco di Sulmona con la quale, come fatto lo scorso anno, si vietavano i fuochi di artificio durante il periodo di capodanno. Una decisione in verità prevedibile dopo la sentenza con cui il tribunale amministrativo regionale del Lazio, lo scorso anno, sospese l’ordinanza del sindaco di Roma Virginia Raggi con la quale si vietavano i fuochi pirotecnici e i botti per la notte di San Silvestro e dintorni.
La decisione, in realtà, prende le mosse da una circolare ministeriale (la 18798 del 2016) con la quale gli Interni stabiliscono che “nelle ordinanze non ricorrono i presupposti della contingibilità e dell’urgenza, posto che non soltanto le festività natalizie possono considerarsi un evento tutt’altro che eccezionale e imprevedibile, ma lo stesso utilizzo di fuochi d’artificio, petardi e analoghi artifici esplodenti, rappresenta una consolidata consuetudine nel periodo delle festività”.
Insomma non c’è nessuna emergenza inattesa perché si possa giustificare un’ordinanza del sindaco e la decisione deve essere presa dal prefetto che, nel rispetto anche dell’industria del settore, non può, come ha stabilito il Tar Lazio, restringere il mercato proprio in un periodo così importante.
E se produttori e amanti dei botti possono festeggiare, altrettanto non fanno gli animalisti: la gestrice del canile di Sulmona, Gabriella Tunno, ad esempio, si dice molto preoccupata perché almeno quattordici dei cani ospitati soffrono di epilessia e l’esplosione di botti potrebbe portarli alla morte. “Gli sto dando delle pasticche – spiega – ma il problema non è solo dei cani che accudisco io, ma di tutti gli animali che si sentono disorientati. Tanto quelli domestici, quanto quelli selvatici”.
“La nostra scelta politica era quella di vietarli – aggiunge il consigliere comunale di maggioranza, Mauro Tirabassi – abbiamo proposto a novembre l’ordinanza al prefetto che ora, però, ci ha dato parere negativo e per questo l’ordinanza non potrà essere emessa”.
Non resta che affidarsi al buon senso degli “sparatori”, affinché evitino di esagerare e soprattutto di farlo a ridosso di punti sensibili come il canile, l’ospedale e le case di riposo.
Fermo restando che ci sono botti consentiti e botti illegali: su questi ultimi saranno le forze di polizie a vigilare perché non se ne faccia uso.

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