Primarie, ai gazebo in pochi ma con le idee confuse

Elisabetta Bianchi, consigliere comunale di Forza Italia, ha fatto un errore strategico l’altro giorno andando a votare alle primarie del Pd. E non per il voto in sé che, in fondo, sarebbe anche giustificabile come riconoscenza nei confronti del suo alleato alle amministrative, che le ha permesso di essere eletta in consiglio grazie all’apparentamento, Bruno Di Masci.
In fondo se a votare nei gazebo di Renzi è andato l’ex assessore An Alfredo Castiglione che nel Pd, addirittura, si è riconosciuto anima e core, perché non avrebbe potuto farlo una che in Forza Italia ci si ritrova quasi per caso (nel senso che non è mai stata una militante del partito, piuttosto è una che viene dalla società civile). Anche se ora da lei ci aspettiamo che dia seguito alla sottoscrizione di “elettrice Pd” anche formalmente.
Il vero errore di Elisabetta Bianchi, come rappresentante del centrodestra, semmai, è stato quello, con la sua mossa, di scatenare su di sé una ridda di polemiche e commenti, reazioni e invettive, che se da una parte le hanno dato un po’ di pubblicità personale, dall’altra hanno distolto l’attenzione sui risultati usciti dalle urne.
Risultati che confermano come il Pd a Sulmona sia un partito sostanzialmente sparito o quasi, nonostante la reunion di anime opposte sia istituzionalmente, che politicamente, che personalmente. A consegnare due euro per esprimere democraticamente la sua preferenza sul miglior segretario nazionale del partito, infatti, sono andate in tutto 900 persone, comprese le Bianchi, i sedicenni e i simpatizzanti delle competizioni in genere. A Pratola, paese con un terzo degli elettori di Sulmona, ne sono andati invece alle urne 468. E insomma, non è che a Pratola sia andata benissimo, come nel resto d’Italia.
Per tornare a Sulmona, basti pensare che alle primarie per la scelta del candidato a sindaco, a gennaio 2013, avevano fatto la fila in 3.300 e quelle fatte a dicembre dello stesso anno per scegliere tra Civati, Cuperlo e Renzi si erano attestate comunque oltre i 1.100 voti. Mentre l’anno prima, per le primarie di coalizione, nel dicembre del 2012, i votanti furono oltre 3.000.
Il Pd a Sulmona ha d’altronde tanta strada da fare e soprattutto ha da capire quale direzione prendere: mezzo in maggioranza e mezzo all’opposizione del governo cittadino e di quello regionale, truppe cammellate che cominciano a sentire il peso dell’età e, ora, anche gli outsider di Forza Italia a “imbrogliare” i cartelli.

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