Pulizie in Comune non pagate, arriva il decreto ingiuntivo

La parola passerà al giudice del lavoro per gli addetti alle pulizie ancora senza stipendio.

Si va in causa, una scelta obbligata, “la strada da percorrere – spiega il sindacalista FilCams Luigi Antonetti, è quella dei decreti ingiuntivi”. Davanti all’impossibilità di pagare dell’azienda la Coop 2001 che a sua volta non rivece le fatturazioni dal Comune di Sulmona da marzo 2017, la Cgil chiederà proprio a Palazzo San Francesco, il committente dei lavori, il saldo diretto del mese di agosto, settembre e metà quattordicesima. “Non si può chiedere un servizio e non pagare, è una situazione insostenibile, qui c’è gente che non arriva alla fine del mese, l’amministrazione deve intervenire”.

D’altronde l’accordo della scorsa settimana davanti al prefetto è saltato, le condizioni non hanno trovato la firma della Cgil, una questione in cui non si riesce a trovare la quadra dove si parla di  “errori, mancanze, e qualcosa che non ha funzionato”,  e dove “la confusione – sottolinea Antonetti – la fa da padrona” e aggiunge quello che nei fatti è il tassello principe, l’ago della bilancia “manca la comunicazione tra azienda e Comune, la maggior parte dei problemi sta proprio lì”.

Una questione in cui la ditta Coop 2001 diffida il Comune per mancato saldo delle fatturazioni e il Comune a sua volta contesta davanti al Prefetto nell’incontro dello scorso 20 settembre, perchè le fatture non liquidate sarebbero dipese da errori o inadempienze della cooperativa stessa.

Un servizio quello delle pulizie tra un mese in scadenza, un appalto lavori dal 10 luglio al 30 ottobre “dopo non sappiamo cosa accadrà, il Comune ha le sue responsabilità ed errori deve imparare a scegliere la qualità nelle gare e che vengano garantiti i pagamenti, perchè non è la prima volta che ci troviamo con questi problemi”.

“Una vicenda delicata”, come ribadisce il sindacalista,  qualcuno sta dimenticando il lato umano che parla di 11 persone, lavoratori che hanno prestato servizio spiega Antonetti, tra l’altro già vessati da una riduzione delle ore decisa dall’amministrazione, i turni da 24 ore settimanali passati a 12 e in alcuni casi a 9 o 7 ore settiminali, una riduzione che nello stipendio si sente e non poco soprattutto se lo stipendio poi da due mesi non arriva. Addetti alle pulizie in seria difficoltà e che non nascondono le loro preoccupazioni. Un disagio per chi a casa è l’unico a lavorare, per chi ha figli per chi non riesce a far quadrare i conti.

L’invito a maggioranza e minoranza consiliare è quello di portare in assise pubblica questa realtà in cui ruotano attorno 11 lavoratori e le loro famiglie, capire cosa accadrà dopo il famoso 30 ottobre, chi e come si occuperà delle pulizie, ricordando che i bagni pubblici sono aperti solo per 1 ora e 40 minuti, che al Comune le pulizie si fanno ma a tempo e che ci sono stati disagi per gli stessi dipendenti comunali, “costretti a pulirsi da soli i bagni” fa sapere Antonetti. Un impasse quella in cui sopravvive il servizio che investe i lavoratori, i dipendenti di Palazzo, cittadini e turisti, che insomma, a come riferisce il sindacato, dopo le 9,30 non hanno nemmeno un sevizio igienico pubblico a cui votarsi.

Anna Spinosa

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