Querelle sulla Ztl, assolto il sindaco Di Donato: “Fu provocato”

Una discussione politica e amministrativa finita sui banchi del tribunale, con l’assoluzione, oggi, del sindaco di Roccaraso Francesco Di Donato dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa. A portarlo davanti al giudice del tribunale di Sulmona era stata Antonella Cipriani, proprietaria del Grande Albergo di Roccaraso, ma anche moglie dell’ex sindaco e al tempo ex consigliere comunale di opposizione Armando Cipriani.

Lei si era sentita offesa e diffamata per una risposta dai toni aspri che nell’agosto del 2014 il sindaco aveva fatto ad alcune critiche per l’attivazione dell’isola pedonale nel centro montano. Provvedimento che secondo la donna aveva danneggiato le attività commerciali del paese e che aveva portato a descrivere il sindaco come un soggetto fuori dalla realtà. Di Donato aveva risposto a tono, diramando un comunicato nel quale sosteneva che chi faceva quelle accuse “aveva contribuito a creare una voragine nelle casse del Comune”. Riferendosi a cartelle Tari non pagate per quasi 50mila euro proprio dalle attività commerciali della donna. Accuse che il sindaco ha portato oggi in tribunale per sostenere la veridicità delle sue dichiarazioni.

Alla fine il giudice del tribunale di Sulmona, Concetta Buccini, ha assolto però il primo cittadino riconoscendogli l’esimente della provocazione, ovvero per aver reagito a quell’aspra critica della sua concittadina e moglie del consigliere comunale di opposizione per difendersi. La legge prevede infatti che non è punibile chi compie il reato di diffamazione se viene provocato.

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