Raccolta differenziata, nessuno bussa alla porta

E niente, non ci se la fa neanche per giugno. L’estensione della raccolta porta a porta al resto della città di Sulmona, attesa da anni, non sarà attiva questo mese e probabilmente neanche il prossimo e il prossimo ancora. I tecnici del Cogesa che, salvo la sentenza del Consiglio di Stato che uscirà la prossima settimana, dovrebbe gestire il servizio, non si sbilanciano troppo, ma sono convinti che i mastelli, già depositati da mesi nella caserma Battisti, non saranno utilizzati prima di settembre.
Ieri nell’incontro avuto con il Comune, anzi, della questione porta a porta non si è neanche parlato: il punto all’ordine del giorno è stato rinviato ad altra data, probabilmente martedì prossimo.
Gli incontri informativi partiti tra l’entusiasmo degli amministratori il mese scorso si sono improvvisamente fermati, mentre la consegna dei mastelli a famiglie e condomini che avrebbe dovuto essere ultimata entro aprile, non è stata fatta.
Era stato l’assessore al ramo Alessandra Vella, il mese scorso, ad annunciare l’avvio del servizio entro giugno “con o senza il Cogesa” aveva detto. E invece, come sempre più spesso accade per l’amministrazione Casini, si è trattato solo di un annuncio senza seguito.
L’operazione d’altronde non è di quelle semplici: novemila nuove utenze domestiche e seicento non domestiche. Con di mezzo le frazioni, che sono quelle più impegnative nella raccolta porta a porta, non solo per la dispersione territoriale, quanto per la qualità del rifiuto. Qui si trovano le utenze con maggiora produzione di rifiuti organici (dovuti alla attività della campagna e ai giardini di pertinenza) e qui che andranno settecento delle mille compostiere domestiche che dovrebbero abbattere il conferimento in discarica e le bollette degli utenti, per i quali è prevista un riduzione del 20% in caso di uso delle compostiere. Un risarcimento, insomma, che porterebbe le bollette ai costi di cinque anni fa: come ha fatto notare proprio ieri l’ex sindaco di Raiano Enio Mastrangioli, infatti, gli sforzi fatti finora per differenziare i rifiuti non hanno prodotto risparmi nelle tasche dei cittadini. C’è poi, nel piano di estensione, anche la zona più popolata della città, quella cioè della zona Peep: in tutto 20mila mastelli e 5mila bidoni da 120 litri per i condomini.
Con i dubbi per la sentenza dei giudici amministrativi di secondo grado, si spera di chiudere la campagna informativa entro l’estate. Ma è solo un’altra scadenza, una previsione, un annuncio.

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