Raffica di dimissioni nel Pd. Primi effetti della maggioranza Di Masci – Casini

Il primo contraccolpo alla nuova maggioranza Di Masci – Casini avviene fuori dal consiglio comunale, precisamente in Corso Ovidio 226, nella sede del Partito Democratico dove alla notizia del nuovo accordo, si sono dimessi il segretario cittadino del partito Sergio Dante, il vice segretario Carlo Piccone e i membri della segreteria Antonella Fiordi, Teodoro Marini, Eva d’Alberto e Pamela della Sabina.

I dimissionari accusano i consiglieri comunali di aver preso una decisione totalmente opposta a quanto stabilito in una riunione del Pd Sulmona la scorsa settimana. Nella riunione, a detta dei dimissionari, era stato stabilito e assicurato che il Partito Democratico sarebbe entrato a far parte della maggioranza consiliare solo e soltanto se ci fosse stata la possibilità di dar vita e forma ad una “giunta di salute pubblica” e quindi ad una giunta che sarebbe stata sostenuta da più forze partitiche e civiche.

“La soluzione di cui leggiamo oggi – scrivono in una nota – non corrisponde a quanto era stato stabilito e concertato durante la riunione del direttivo dem dove, tra l’altro, ci si era ripromesso di redigere un cronoprogramma delle azioni amministrative da presentare alla città come impegno e contributo della nostra forza politica ma, invece, vede solo e soltanto i consiglieri del Partito Democratico entrare a far parte della maggioranza. A questo punto non riteniamo sia più il caso di continuare a condividere lo stesso percorso politico all’interno del Pd con quella parte di persone che, probabilmente, condividono e sostengono una decisione e una scelta mai deliberata. Lo facciamo prima di tutto come forma di rispetto verso tutti quegli iscritti del Partito Democratico che, pur non essendo in prima linea, si vedono rappresentati da noi nel partito ma lo facciamo anche come forma di coerenza con quello che è sempre stato il nostro pensiero”.

Come parziale smentita del comunicato, arriva quello personale del segretario Dante che afferma di voler ricucire fra le parti. Scrive Dante: “Capisco che c’è stato un cortocircuito all’interno del partito e mi faccio carico in maniera decisa di indire immediatamente un direttivo per arrivare ad un chiarimento tra le parti. Spero che si possa tornare ad una situazione di serenità politica per portare avanti gli interessi della città di Sulmona ,scongiurando un commissariamento lungo 15 mesi che porterebbe ad una scucitura con gli interessi cittadini”.

S.M.

6 Commenti su "Raffica di dimissioni nel Pd. Primi effetti della maggioranza Di Masci – Casini"

  1. Non era forse corretto mettere fuori dalla porta gli iscritti consiglieri del PD piuttosto che dimettersi loro?
    Sa tanto di colui che usa privarsi di qualcosa di molto personale per recare danno alla consorte.
    Senza andare oltre con le parole, cosa vi sono a fare gli organi di controllo nel partito?
    Ma che azione avete fatto?
    Mahhhh!!!

  2. …e poi c’hanno pure l’ardire di pensare che la gente non li capisce e che vota da un’altra parte. Dopo questa ennesima “scellerata” scelta, alle prossime votazioni prenderanno zero voti. Complimenti. Fenomeni!!!
    A proposito di Gerosolimo: adesso inizio a comprendere, è l’unico che ha capito con chi ha a che fare e ci gioca a palla!!!
    ah! ah! ah! ah! ah! ah! ah!

  3. capirai, tutti insieme se prendono 20 voti e pure troppo, dai tanto poi fate pace con papà bruno.

  4. Per Solo Parole. ..a volte la politica non si quantifica con quanti voti si prendono,è appartenenza ad un progetto di polis, per il bene comune per la collettività. ..se si innescano meccanismi diversi si possono prendere le distanze da tali soggetti e fenomeni. ..ma forse non ha senso per Sulmona esternare tale concetto!

    • X Tigre, con i voti batti il banco, senza voti fai solo parole belle buone ecc ecc … ma solo parole . POI il gruppo sono tutti renziani.. A parole so forti.

  5. E allora tenetevi la famiglia Di Masci. …questo è!

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