Rinasce la vita sul Monte Morrone

Bosco arso dall’incendio

È una bella mattina di sole quando ritorniamo sul Morrone. Siamo in zona Pietra Fracica sulla parte di montagna subito sopra le Marane. A qualche centinaio di metri da qui, intorno alle ore 17:00 del 20 agosto sono partiti gli inneschi che hanno scatenato il devastante incendio. L’ultima volta che siamo stati qui lo scenario si mostrava spettrale, tronchi spogli e affilati l’un l’altro, cenere e distruzione ovunque. Questa volta salendo lo spettacolo non si mostra diverso, parcheggiamo l’auto e ci muoviamo in un punto dove il terreno rimpiana. Nei secoli passati in questa zona c’erano delle campagne coltivate di proprietà delle famiglie signorili sulmonesi.

La vasca da bagno sulla cisterna

Camminiamo sotto dei pini altissimi dove il passaggio del fuoco ha restituito al mondo tutta l’immondizia ignifuga che negli anni l’uomo ha scaricato illegalmente o incivilmente. Ritroviamo così barattoli di latta, bottiglie di vetro da un litro e tantissime bottigliette di vetro chiaro del succo di frutta. Da un’altra parte come una grossa bobina di ferro, sono i resti di un copertone da trattore bruciato. Nel mezzo della radura una vasca da bagno rovesciata, crediamo l’ennesimo atto di sfregio alla montagna invece avvicinandoci ne rinveniamo l’utilità: in quel punto c’è una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana e la vasca è usata come un rudimentale coperchio per impedire agli animali di finirci dentro.

Colchici

Quando lo sconforto rischia di prendere il sopravvento, veniamo investiti da una visione che ci lascia felicemente stupiti. Spuntano ovunque tanti piccoli fiorellini violacei, nei giorni precedenti sulle pagine social circolava una foto con due di questi fiori ma credevamo fosse un caso più unico che raro. Invece ben riparati sotto dei pini imbruniti dalle fiamme cominciano a rifiorire i Colchici (Colchicum autumnalis). Camminiamo nella nostra esplorazione verso la vicina piana chiamata “Case Tavas”, che in italiano potremmo tradurre come “Case Tabassi” dal nome della famiglia Tabassi che in quella località aveva dei terreni e un casale del quale oggi rimane solo un ammasso di pietre.

Verbasco o Tasso Barbasso

Mentre raggiungiamo la piana attraversiamo un piccolo pezzo di bosco salvato dalle fiamme e sembra di entrare in uno stargate. Il sottobosco è integro, more, sterpi, mentre un Cerro e una Roverella avvolti dall’edera sembrano inspiegabilmente salvati dall’incendio, in realtà a graziarli è stato il vento. Più avanti lo spettacolo ritorna desolante ma di tanto in tanto spuntano delle piccole macchiette verdi. C’è un un Verbasco, noto anche come Tasso Barbasso (Verbascum sp.) dalle fogliozze larghe e vellutate, nel periodo della fioritura la pianta mette uno stecco alto circa sessanta centimetri con dei graziosi fiori gialli. Qua e là rispuntano anche le Cefalarie e le Knautie, piante della stessa famiglia, tipicamente sono molto apprezzate dalle farfalle.

Asparagi

Prima di addentrarci nel mezzo delle Case Tavas, ai piedi di un ginepro del quale restano solo pochi rami completamente carbonizzati, spuntano arzilli quattro asparagi – Asparago selvatico (Asparagus aucutus). La parte della pianta sottoterra è stata risparmiata dalle fiamme ed ha messo in moto il suo “meccanismo emergenziale di sopravvivenza” ovvero un secondo ciclo vegetativo per reintegrare prima dell’inverno le sostanze andate bruciate.

L’ecologo Kevin Cianfaglione ci spiega: “In realtà quelle non sono piante che stanno nascendo dopo l’incendio, ma piante bruciate dall’incendio che stanno reiterando. Pian piano, prima dell’inverno saranno in molte a reiterare, tra cui anche varie specie di alberi ed arbusti. Poi con la primavera vedremo anche i semi a terra che germoglieranno dalla banca dei semi del sottobosco e con essi anche le nuove piante di pini”.

È così dopo una breve diretta sulla nostra pagina Facebook, grazie a queste gemme di bellezza in mezzo al bosco incenerito, riscendiamo a valle con il cuore più leggero.

Savino Monterisi

Pietra Fracica

Cefalarie o Knautie

Altre immagini dal bosco

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