Rinnovo consiglio provinciale: c’è solo La Gatta per il Centro Abruzzo

Sulmona non ci ha neanche provato a mettere un secondo consigliere in Provincia, questa volta. A correre per il seggio è stata ieri solo l’uscente Antonella La Gatta, confermata in quota centrosinistra con la lista “La Provincia delle aree interne”. Unica eletta in Provincia a rappresentare il Centro Abruzzo, se si esclude il presidente Angelo Caruso, la cui carica, però, non era in discussione.

Il consiglio provinciale sostanzialmente viene confermato in gran parte: per il centrodestra l’unico volto nuovo è di fatto Daniele D’Angelo, consigliere comunale dell’Aquila che, in sostanza, è stato eletto lì dove, nella scorsa tornata di secondo livello, venne scelto il consigliere di Sulmona Maurizio Proietti (poi dimessosi). A sostegno di Caruso restano quindi il vicepresidente Vincenzo Calvisi consigliere di Fossa, Gianluca Alfonsi sindaco di Gioia dei Marsi, Gabriella Sette consigliera di Pizzoli e Dino Iacutoni, consigliere di Celano.

In opposizione, oltre ad Antonella La Gatta, c’è Giacomo Carnicelli presidente del consiglio di Tornimparte, Roberto Giovagnorio vicesindaco di Tagliacozzo, Ernesto Fracassi ed Alessandra Cerone, consiglieri di Avezzano.

In corsa per il Centro Abruzzo c’era nel centrodestra solo il sindaco di Roccacasale Enrico Pace, mentre per il centrosinistra, oltre all’eletta La Gatta, c’era Maria Silvia Di Giovanni consigliera di Corfinio, Alessandro Paglia di Opi e Domenico Ciccone di Campo di Giove.

3 Commenti su "Rinnovo consiglio provinciale: c’è solo La Gatta per il Centro Abruzzo"

  1. Tanto esprime la politica Sulmonese… ahimè !

  2. In questo articolo si parla di “Centro Abruzzo” come se fosse un’area geografica particolare, con sue specifiche connotazioni che la distinguono da altre aree della provincia.
    In realtà esiste la “Provincia dell’Aquila”: punto e basta.
    Chi siede nel consiglio provinciale deve occuparsi della provincia nella sua interezza e non del suo paesiello o di qualche specifico angolo della provincia.
    Con una auspicabile visione d’insieme, per esempio dovrebbe cominciare a chiedersi, senza capacitarsi, come fa a sopravvivere dignitosamente una provincia il cui capoluogo (che oltretutto è persino capoluogo regionale) è malamente collegato – da un punto di vista ferroviario – al resto d’Italia.

  3. Pescara capoluogo di regione | 24 Dicembre 2023 at 11:16 | Rispondi

    È una vita che pensate solo ai fatti vostri !

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