Riserva “Borsacchio”, la Regione disbosca l’area protetta

La giunta guidata da Marco Marsilio disbosca la riserva Borsacchio, nel Comune di Roseto degli Abruzzi, grazie a un emendamento alla Legge di Bilancio, presentato da FdI, Forza Italia e Lega in Consiglio Regionale. Un taglio imponente alla metratura dell’area protetta che ne elimina circa il 98%. La scelta ha destato sdegno e preoccupazione, sia tra i cittadini di Roseto, e sia nei vertici politici dell’intera regione abruzzese.

“Presentare un emendamento così impattante sul territorio – spiega Luciano D’Amico, candidato del Patto per L’Abruzzo alla Presidenza della Regione – senza aver coinvolto l’Amministrazione comunale e la società civile è un errore che rappresenta bene come la compagine partitica di destra non dia ascolto al territorio e non coinvolga gli abruzzesi anche su scelte così importanti. Inoltre, siamo davanti a concreti interrogativi sulla costituzionalità dell’intervento: la Riserva è stata tagliata di circa il 98% della sua superficie, senza procedere con l’obbligatorio processo preventivo di concertazione con gli enti locali e di valutazione ambientale, come previsto dalla legge quadro sulle aree protette (Legge 394/1991). A questo grave errore di sostanza, si aggiunge la scorrettezza di forma nel portare un emendamento così vincolante in votazione a notte fonda, nel corso di una seduta fiume per l’approvazione del Bilancio, senza una giusta discussione e illustrazione all’aula. La destra in Abruzzo si conferma molto poco attenta alla costituzionalità delle sue norme, come già accaduto in precedenza con la riperimetrazione del Parco Sirente Velino; e ancor meno attenta alla tutela dell’ambiente, del territorio e di chi lo abita. Questo episodio certifica la loro endemica incapacità di farsi portatori di quel bene comune e di collettività, che al contrario dovrebbe essere il faro ispiratore di chiunque occupi i banchi delle istituzioni. È sempre più evidente la necessità di un cambio profondo nel merito e nel metodo con cui guidare Regione Abruzzo”

“Oltre al metodo scelto, assolutamente non partecipativo, quello che ci lascia sconcertati è il fatto che l’Amministrazione comunale e il territorio non siano stati coinvolti in questa decisione che andrà a incidere sul futuro sviluppo del territorio”, spiega il sindaco di Roseto degli Abruzzi, Mario Nugnes.

Per questo motivo, il primo cittadino rosetano chiederà alla conferenza di Capigruppo la convocazione di un Consiglio ad hoc per poter affrontare questa tematica, invitando a partecipare tutti i rappresentanti della regione che hanno firmato l’emendamento, Marco Marsilio compreso.

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