Rivisondoli: l’inchiesta, la gogna, le scuse

A leggere le motivazioni uscite l’altro giorno con cui il tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza cautelare nei confronti del sindaco di Rivisondoli Giancarlo Iarussi, del suo vice Roberto Ciampaglia e dell’avvocato del Comune (di Iarussi moglie) Tania Liberatore, si resta basiti.

Perché il giudizio dato dal collegio presieduto da Guendalina Buccella, non è solo la revisione di un provvedimento ingiustificato, ma una bacchettata cocente in punta di giurisprudenza e di sostanza, ai magistrati del tribunale di Sulmona che hanno richiesto e concesso le misure cautelari, ovvero l’obbligo di firma e, per l’avvocata Liberatore, l’interdizione dalla professione.

Tutti e tre accusati e messi alla gogna (come ammette lo stesso Riesame) con la pesante accusa di tentata estorsione, lì dove, dice il tribunale aquilano, si è trattato invece non solo di un atto legittimo, ma persino dovuto per evitare di incorrere nella censura della Corte dei Conti.

In sostanza i tre erano stati accusati di aver chiesto circa 19mila euro ad una famiglia napoletana per aprire alla possibilità di una transazione in merito ad un abuso edilizio (la realizzazione di una scala), abuso per il quale il Comune aveva affrontato ben cinque cause (tutte vinte) e per le quali, chiarisce il Riesame, i tre avevano chiesto di pagare le spese legali e di giudizio.

Il Riesame nella premessa in qualche modo già assolve i tre nel merito, perché chiarisce il collegio che “i gravi indizi di colpevolezza” posti alla base delle misure cautelari, “devono essere – per la loro convergenza – tali da consentire di pervenire ad un giudizio che, seppur senza raggiungere il grado di certezza richiesto per la condanna, sia di alta probabilità dell’attribuibilità del reato all’indagato”, “capace di resistere ad interpretazioni alternative – continua il collegio del Riesame -. Si tratta quindi di una verifica che concerne la ragionevole probabilità di condanna allo stato degli atti”.

Questa certezza, dice il tribunale aquilano ricostruendo carte alla mano la vicenda, è tutt’altro che fondata: “Alcuni indicatori – scrive – sembrano contraddire la ricostruzione in termini estortivi. La richiesta era finalizzata a recuperare esattamente le somme versate per evitare contestazioni in sede contabile sotto il profilo del danno erariale”.

E, d’altronde, le stesse registrazioni delle conversazioni fatte di nascosto dalla famiglia, lo provano: “Guarda, sono molto preciso – dice Ciampaglia nella registrazione alla famiglia napoletana -, si pagano tutte le spese di liti maturate ad oggi come da specifica che le consegno in questo momento (…) c’entra questo con la scala perché noi per la scala abbiamo fatto cinque giudizi e il Comune ha anticipato cinque spese per cinque giudizi e va da sé che noi non commettiamo danno erariale ma recupereremo tutti i soldi, questo è il concetto semplice”. “Per chiuderlo (il contezioso, ndr) noi avevamo chiesto almeno il rimborso delle spese che ha sostenuto il Comune – aggiunge il sindaco Iarussi – senza risarcimento danni”.

I soldi, appare chiaro, ma non è apparso chiaro ai magistrati sulmonesi, non erano insomma per loro, innanzitutto. Ma c’è di più: “La circostanza che l’incontro si sia svolto nella sala consiliare – continua il Riesame – appare idonea a far dubitare del carattere estorsivo della richiesta”, tanto più che la vicenda sarebbe dovuta comunque passare per il consiglio comunale.

Ancora più tranchant è poi il giudizio sulle misure cautelari adottate: “Il pericolo di inquinamento probatorio è prospettato in termini generici – continua il collegio – non si vede quali comportamenti in concreto facciano presumere la capacità degli indagati di influenzare le dichiarazioni rese dai loro accusatori. Non sussiste il pericolo concreto e attuale di reiterazione di reati, atteso che gli indagati sono incensurati e sono già trascorsi quattro mesi dai fatti senza che si siano segnalati altri episodi. L’incontro si è svolto in condizioni ambientali tali da favorire, piuttosto che impedire, il controllo sull’operato degli amministratori comunali e dell’avvocato e non emerge alcuna finalità di arricchimento personale”.

Ma allora perché, viene da chiedersi. Perché questo gran polverone, con un’operazione di polizia giudiziaria affidata anche ad un comunicato stampa. Lo fa capire, e questo è spaventoso, lo stesso Riesame, lì dove parla di “effetto conoscitivo”: “La motivazione posta a fondamento della scelta della misura da adottare – scrive il collegio – fa perno sulla conoscenza da parte dei consociati del piccolo comune di Rivisondoli delle misura dell’obbligo di presentazione alla PG”. Insomma la gogna. Che, comunque vada, ormai è un fine raggiunto, dice ancora il collegio, motivo per il quale la misura cautelare non ha più alcun senso.

Non sappiamo come finirà questa inchiesta e quali sviluppi avrà, se ne avrà, e se si arriverà mai ad un processo. Di certo, però, qualcuno, al netto di risarcimento danni già annunciato dai legali degli indagati, dovrà chiedere scusa, almeno in questo caso, al sindaco, al vice sindaco, all’avvocata. A partire dalla stampa che, però, sia concesso, non fa altro che cronaca.

7 Commenti su "Rivisondoli: l’inchiesta, la gogna, le scuse"

  1. … a proposito di Sindaci: Sicuri che sia solo e sempre cronaca? …
    a chi tanto e a chi niente…
    a chi il “ bastone” e a chi la “ carota” …
    “Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale”

    • Giustizia senza arte e ne parte | 30 Ottobre 2022 at 09:59 | Rispondi

      Esatto…poi da che pulpito il riesame del tribunale aquilano…dopo la nota sentenza a clamore mondiale della colpa data alle persone che non erano fuggite prima del terremoto…sarebbe ora che il ministero di grazia e giustizia cominciasse ad effettuare dei controlli molto accurati sulla preparazione dei giudici e pubblici ministeri…

      • tanto per parlare, insomma… il tribunale del riesame non è il tribunale civile dell’aquila che ha emesso a famosa sentenza. l’amministrazione dei giudici non è delegata per costituzione al ministero ma al Csm… non è che il dottore vi obbliga a dire la vostra, se siete ignoranti non parlate e cercate di capire o studiare

  2. Napoli e dintorni

  3. Tribunale..da chiudere.. | 30 Ottobre 2022 at 12:29 | Rispondi

    Una cosa è certa : la magistratura è fuori controllo ,sono insindacabili…il csm una associazione …di potere al servizio dei magistrati…quindi vedremo che teatrino ci sarà tra i malcapitati e il giudice e pm di sulmona ,che avrebbero creato sto casino…poveri noi..

  4. Io non ridevo quella notte | 30 Ottobre 2022 at 15:23 | Rispondi

    Riforma della magistratura subito

  5. Io non capisco perché qls professionista che commette un errore ne debba pagare le conseguenze a livello penale e i giudici rimangono sempre impuniti.chi paga il danno della gogna mediatica?

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