San Raffaele, “un copione ormai noto” l’appello della Casini alla Regione

“Questo territorio non può permettersi la perdita di ulteriori posti di lavoro, ma deve rilanciare”. Su quella che sta diventando l’ennesima vertenza della Valle Peligna, i licenziamenti al San Raffaele per 14 lavoratori, interviene il sindaco Casini che invita la Regione ad  adoperarsi per potenziare le strutture di eccellenza nel settore sanitario “come volano di sviluppo e garanzia di servizi sanitari di qualità complementari a quelli pubblici”.

“Il San Raffaele, che rappresenta un’eccellenza riconosciuta a livello regionale e nazionale nell’ambito della ricerca e dell’assistenza riabilitativa, opera tutt’oggi nell’ambito del cod.56 (riabilitazione intensiva) e rappresenta l’Unità Spinale di riferimento dell’intera regione Abruzzo. Oggi paradossalmente rischia il depotenziamento dei servizi con gravi conseguenze sia per il complessivo sistema sanitario locale che per il livello occupazionale del territorio”.  

Parla di “un copione ormai noto”  il sindaco che prosegue “si assiste ad progressivo disequilibrio dei servizi sanitari e delle conseguenti risorse economiche a vantaggio di quello o di quell’altro territorio, ma sempre a sfavore dell’area peligna – e rivolgendosi ai poteri regionali aggiunge – Un governo regionale lungimirante dovrebbe saper cogliere l’opportunità di candidare la Valle Peligna come area di riferimento regionale nell’ambito dell’assistenza post-acuzie, in quanto già opera in questo territorio una realtà quale la clinica San Raffaele, privato accreditato del tutto “complementare”  alla sanità pubblica”.

L’invito è ad un investimento in un settore sanitario all’interno di un territorio martoriato che, specifica, “non deve, pertanto, essere visto meramente come un costo aggiuntivo da sopportare ma come leva di sviluppo socio-economico, che porterebbe sicuramente ricadute  positive capaci di incidere su disoccupazione e spopolamento.

Con un monito alla Regione conclude la sua nota “faccio appello al governo regionale, affinchè abbia il coraggio di operare, con un atto di responsabilità verso questo territorio, per potenziare l’attività di questa struttura sanitaria, proprio negli ambiti in cui il San Raffaele rappresenta un’eccellenza e possiede professionisti e know-how di riconosciuto livello che non possiamo rischiare di disperdere. Mi riferisco proprio alla riabilitazione intensiva (cod.56), all’alta specialità riabilitativa (cod.75) e alla ricerca come ulteriore area di sviluppo”

2 Commenti su "San Raffaele, “un copione ormai noto” l’appello della Casini alla Regione"

  1. Eh già, un “copione ormai noto”, quello dello sfascio che la sua giunta ha procurato all’ospedale cittadino.

  2. Andate a casa, fatelo per il bene della città, 1000 volte meglio un commissario

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