“Sfratto” alla Radice, mistero sulla destinazione di 450 alunni


Le scuole elementari Lombardo Radice non rientreranno nella loro sede di via Togliatti a settembre. La notizia è stata confermata dall’assessore all’Istruzione Paolo Santarelli che, tuttavia, non ha ritenuto di dover spiegare dove e come gli oltre 450 studenti delle scuole elementari saranno trasferiti. “Stiamo valutando un paio di soluzioni – spiega Santarelli – per il momento è prematuro dire quali”.
Informazioni che non sono state date alla stampa, ma neanche al dirigente scolastico Angela Caputo che, d’altronde, come spiegato nell’esposto presentato dal consiglio d’istituto, finora non ha ricevuto alcuna risposta da palazzo San Francesco sulle numerose segnalazioni fatte in merito al rispetto delle norme di sicurezza della scuola.
Il trasferimento si renderà necessario per eseguire i lavori di miglioramento sismico già previsti da anni: 1,8 milioni di euro di finanziamenti che devono essere spesi in fretta o c’è il rischio che tornino al mittente.
Nonostante il cantiere sia previsto da anni, però, il Comune non ha ancora reso nota l’alternativa e questo nonostante la scuola di via Togliatti abbia ricevuto un boom di iscrizioni quest’anno proprio per il moderato rischio sismico rispetto alle altre scuole.
Nell’incertezza della nuova sede, intanto, e in mancanza di notizie ufficiali, è partito il tamtam tra i genitori, preoccupati della comodità e sicurezza della nuova sede, nonché della sua funzionalità, essendo la Radice una delle scuole con maggiori rientri pomeridiani.
C’è poi l’effetto collaterale che è quello degli insegnanti perdenti posto, quei docenti cioè che si sono visti svuotare le classi in favore proprio della sede più sicura di via Togliatti.
Sulla sede alternativa, in mancanza di una risposta dal Comune, si possono solo azzardare delle ipotesi: tra queste quella che gli studenti vengano trasferiti nella ex sede della Croce Rossa, o ancora che finiscano nei locali di Sviluppo Italia alla zona industriale, visto che la Regione ha già intimato lo sfratto alle aziende che li occupano.
“Siamo contenti che si facciano i lavori di adeguamento sismico – spiegano i genitori – ma vorremmo sederci ad un tavolo con la dirigenza della scuola e l’amministrazione comunale per studiare insieme la migliore alternativa possibile per un trasferimento di cui noi ufficialmente non sappiamo niente. Molti genitori potrebbero decidere di cambiare scuola se la soluzione che verrà trovata non dovesse soddisfare le esigenze delle famiglie. Ci piacerebbe saperlo in tempo, non capiamo perché ci sia tutto questo mistero”.

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