Stipendi degli amministratori, tra tabù e sorprese

Questione di qualità più che di quantità perchè non c’è tanto da contestare sui compensi degli amministratori. C’è un indirizzo di legge a stabilire le indennità di funzione, ma la trasparenza in quel della Valle Peligna potrebbe benissimo essere definita quasi un “tabù” per buona parte dei Comuni. Pochi, pochissimi amministratori, infatti, si adeguano alle disposizioni normative (decreto legislativo numero 150 del 27 ottobre 2009) e in buona parte dei siti online mancano quasi sempre i riferimenti ai compensi e altri particolari che dovrebbero essere visionabili in nome, appunto, della trasparenza. A prescindere dagli euro, non è poca cosa, tutt’altro. La normativa, infatti, si pone l’obiettivo di far fronte ad eventuali casi di corruzione e quant’altro e va bene che in Valle Peligna, fortunatamente, non c’è così tanto da intascare, però secondo il principio della trasparenza ogni cittadino dovrebbe avere libero accesso alla cosa pubblica.

Il Comune di Pratola, ad esempio, ha velocemente messo nero su bianco sul proprio sito tutti i compensi degli amministratori dopo l’accesso agli atti effettuato a fine luglio da un privato cittadino, l’attivista Marco Alberico, che alla questione della trasparenza nelle pubbliche amministrazioni è particolarmente sensibile. Ed è così che ora il Comune pratolano può definirsi una casa di vetro, tutto chiaro a distanza di oltre un anno dall’inizio del mandato Antonella Di Nino. La sindaca, a proposito, ha percepito dal 12 giugno al 31 dicembre del 2017 circa 12mila euro, mentre per il 2018 è a 13mila euro e nessun rimborso in entrambi gli anni. Il vice sindaco Nunzio Tarantelli ha percepito come indennità di funzione 2,4mila euro il primo anno e 2,6mila per il secondo; sempre sui 2mila euro si attesta l’indennità degli assessori Paolo Di Bacco e Fabiana Donadei, mentre si scende ai mille l’anno per Marianna Palombizio. Il gettone di presenza per i consiglieri comunali è, invece, di 52 euro per l’anno 2017.

Diverso il caso del sindaco di Sulmona Annamaria Casini alla guida di una comunità ben al di sopra dei 15mila abitanti e obbligata, in base alla normativa di riferimento, a pubblicare anche la sua situazione patrimoniale. Ecco che per gli amministratori sulmonesi è visionabile (ma non per tutti) la dichiarazione dei redditi. Nel caso della Casini è stata protocollata appena a giugno scorso la dichiarazione per  l’anno d’imposta 2016, non dissimile dalla precedente del 2015, che si aggira in media attorno ai 27mila euro di imponibile (quando non era ancora sindaco), manca poi quella del 2017; Angelucci è il più ricco con i suoi 52mila euro dichiarati; segue Annarita DI Loreto con circa 33mila euro di imponibile e Bencivenga con i suoi 20mila euro; mancano all’appello gli assessori Stefano Mariani e Antonio Angelone, mentre la presidente del Consiglio comunale Katia Di Marzia sembra aver dimenticato di aggiornare la sua sezione, accessibile c’è, infatti, solo la dichiarazione in riferimento al 2015.

Si fanno “spallucce” invece per gli altri comuni. Nessuno, ma proprio nessuno, ha aggiornato la situazione delle indennità di funzione, gettoni di presenza, incarichi pubblici, eccetera nell’apposita sezione “amministrazione trasparente”. E’ il vuoto. Tra questi ci sono: Bugnara, Pettorano sul Gizio, Raiano, Pacentro, Roccacasale, Cansano, Campo di Giove, Vittorito, Prezza. Tutti.

La “trasparenza”, che materia “oscura”.

Simona Pace

4 Commenti su "Stipendi degli amministratori, tra tabù e sorprese"

  1. no,ci sono precise disposizioni di Legge,anche sui siti istituzionali…massimo grado di trasparenza,atti,delibere,bilanci,documenti ecc,ecc tutti nessuno escluso…tranne quelli coperti da segreto di stato…esigere il rispetto delle Leggi,non sensibilita’,piu’ Legalita’ diffusa,i giornalisti,non i pennivendoli prezzolati, potrebbero essere d’aiuto…informazione corretta,veritiera,seria..coraggio in redazione,bravi

  2. Neanche il comune di roccacasale ha pubblicato indennità di funzione e rimborsi spese degli amministratori. …

  3. Ha ragione caro Grizzly. Prendo atto della svista e me ne scuso.

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