Tra riflettori e polemiche, Juan Carrito torna sui monti. Il Parco: “Ci vuole responsabilità”

Juan Carrito è tornato a monte, ma dietro si è lasciato una scia di polemiche e discussioni che hanno fatto il giro del mondo, fino a scomodare il Times di Londra.

Un’esposizione mediatica, dice il Parco nazionale d’Abruzzo, che non fa bene alla causa della fauna protetta, come bene non fanno i comportamenti di alcuni che continuano a trattare l’orso più famoso del Paese come un animale domestico.

Perché l’incontro ravvicinato avuto con il pastore tedesco Ivan e la sua padrona qualche giorno fa a Villalago, non è stato casuale: il figlio di Amarena, dopo lo “sfratto” da Roccaraso, mentre stava entrando in letargo nei boschi sulle montagne, è risceso a valle per le alte temperature e qui ha trovato cibo lasciato appositamente sopra i cassonetti chiusi con il lucchetto, sostiene il Pnalm, per nutrirlo.

Ieri mattina è stato individuato di nuovo nei pressi della periferia di Villalago e nel pomeriggio a Scanno: “Nonostante tutto, la ‘fame nera’ (come sostenuto da molti), il tanto cibo presente vicino ai cassonetti e le ottime pasticcerie dalla Valle del Sagittario, Carrito ha tirato dritto, e in serata stava di nuovo in montagna, lontano da paesi – scrive il Parco -. Con la fauna selvatica la soluzione unica e precisa non esiste, e noi avevamo messo in conto che un possibile riavvicinamento ai paesi, che ha sempre frequentato, potesse avvenire, al punto che lo abbiamo scritto nella richiesta al Ministero. Ma questo non ci ha minimamente impedito di attuare la traslocazione, che in quel momento e a fronte della situazione che si era creata, era l’unica soluzione possibile per il suo bene oltre che per quello delle persone, perché JC è un orso di 112 kg, fino ad oggi ‘super buono’, per riprendere qualche citazione, ma è pur sempre un orso e i suoi comportamenti sono imprevedibili”.

Juan Carrito resta osservato speciale, pronto, il Parco, ad attivare il protocollo condiviso con Regione e ministero e validato dall’Ispra: “Dopo 100 anni di Parco abbiamo davanti nuove sfide di conservazione per rendere i territori davvero a misura d’orso perché c’è ancora molto da lavorare per migliorare la convivenza – continua il Pnalm -, magari un po’ di silenzio favorirà il sonno di JC”.

1 Commento su "Tra riflettori e polemiche, Juan Carrito torna sui monti. Il Parco: “Ci vuole responsabilità”"

  1. Na scarpa e na ciavatta | 17 Dicembre 2021 at 13:24 | Rispondi

    Domanda, quanti animali tipo pecore vengono portate in altura e lasciate a perdere proprio perché cibo per carnivori selvatici? Quanti meleti ci sono? Chiedo al Parco per un amico.

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