“Zoccola”, ma in senso politico: assolto l’ex consigliere Bruno Di Masci

Una “zoccola” ma in senso politico: si è chiusa con l’assoluzione dell’ex consigliere comunale Bruno Di Masci la querelle, tra il politico e il giudiziario, che cinque anni fece scoppiare il caso fin dentro l’Aula consiliare.

A querelare Di Masci era stata la sua ex collega consigliera Roberta Salvati, definita “zoccola” al telefono – durante una conversazione privata che venne però ripresa e divulgata su Whatsapp – dall’ex sindaco di Sulmona.

Un episodio che la Salvati volle portare in consiglio, tentando di proiettare il video durante una seduta, venendo però poi bloccata e allontanata dall’aula, dall’allora presidente dell’assise, Katia Di Marzio.

Secondo la giudice di Pace di Sulmona, l’epiteto usato da Di Masci non aveva in realtà un fine offensivo e sessista, ma era stato usato in termini – per quanto volgari – politici. Al fine cioè di indicare la presunta incoerenza politica della Salvati.

La ex consigliera comunale, ora militante nella Lega, ha annunciato ricorso in Appello contro la sentenza.

7 Commenti su "“Zoccola”, ma in senso politico: assolto l’ex consigliere Bruno Di Masci"

  1. Persona di grande stile e spessore intellettuale questo soggetto…

  2. Solidarietà a Roberta Salvati

  3. Roberta non mollare
    La gente sa benissimo chi sono certi personaggi

  4. Giustizia politica | 12 Ottobre 2023 at 15:00 | Rispondi

    Anche la sentenza sarà in senso…politico

  5. Credo che lo spregevole epiteto utilizzato dal professore Di Masci si presti ad una univoca interpretazione pertanto resto amareggiata e basita difronte alla motivazione della sua assoluzione🤷 solidarietà a Roberta che ha pagato tale offesa più per il fatto di essere una donna che per il “cambio di casacca” .

  6. I N C R E D I B I L E!!!!!!!! Allora se un uomo da’ della ” Puttana” ad una donna ma con un “senso politico” la passa “liscia”….tante battaglie inutili combattute dalle Donne.

  7. L'Avanguardista | 12 Ottobre 2023 at 16:25 | Rispondi

    Se ognuno denunciasse per così poco le stanze dei tribunali sarebbero piene e intasate, togliendo spazio alle cause più serie e degne di rilievo. Se ogni docente denunciasse i suoi alunni per queste cose, ogni giorno ci sarebbero 30 denunce a scuola invece che note sui registri. Tutto il rispetto per la signora ma non si possono intasare i Tribunali con queste stupidate che sembrano più portare pubblicità tra i giornali per voti elettorali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*