Alloggi Ater, una casa per i divorziati

Sui 64 alloggi a canone concordato non resta ora che attendere l’esito della commissione Ater che si riunirà domani 19 settembre. I cittadini stanno alla porta con l’orecchio teso e la speranza di entrare finalmente nel condominio dalle tinte verdino in zona Peep. Un’attesa lunga due amministrazioni, gli alloggi erano stati concepiti e indicizzati nei bandi già in epoca Ranalli.

Il problema però ora non sarà solo colmare l’attesa dei richiedenti alloggio ma trovare, attraverso un nuovo bando, degli inquilini interessati che vadano a riempire molto probabilmente i 24 appartamenti destinati alla categorie studenti, fascia che a quel bando non ha proprio risposto. D’altronde non c’era da restare stupiti, Sulmona non vanta Atenei e offerte formative tali da convincere dei giovani a sceglierla come città d’adozione, al loro posto però potrebbero arrivare nuove categorie come quella dei separati-divorziati e su questo, forse, il numero qui si potrebbe trovare.

L’assessore Paolo Santarelli ci sta pensando, l’idea è quella di andare incontro ad alcune categorie che potrebbero realmente aver bisogno di un tetto, perché insomma dopo la fine di un matrimonio quello che un tempo era miele nei fatti, dopo una separazione può diventare fiele. Santarelli infatti ha spiegato che solo dopo gli esiti della commissione, e dunque una volta a conoscenza dei numeri vacanti si potrà procedere con una modifica, un nuova domanda che si rivolga a cittadini in possesso di determinati requisiti come separati e anche persone con invalidità. L’assessore ha rinnovato l’interesse e la volontà di una celere assegnazione dei nuclei abitativi che verranno consegnati ai richiedenti risultati idonei ad un bando che sottolinea “è stato voluto e messo a punto proprio da questa amministrazione”.

Dunque andando ai numeri del bando: in 70 hanno presentato domanda per i 64 alloggi ripartiti in 8 appartamenti riservati agli anziani al piano terra, 16 per le giovani coppie e i 24 per gli studenti. Il bando quindi muterà veste rivolgendosi comunque a fasce che hanno bisogno di appartamenti a canone concordato cioè dai 220 ai 340 euro di fitto, di metrature che vanno da un massimo di 64 metri a un minimo di 31 metri quadri.

Insomma, se sugli studenti Sulmona con scarso appeal non riesce a fare breccia, sulla categoria separati il centro ovidiano prova a strizzare l’occhio, “città dei divorziati o delle seconde speranze”, e chissà che non sia  la strada giusta.

Anna Spinosa

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