Aggressione dietro le sbarre, la Cgil: “Intollerabile escalation”

Misure urgenti a tutela della collettività penitenziaria “partendo dagli incrementi organici e di risorse, fino a rafforzare l’esecuzione penale esterna. Serve coraggio e volontà politica”. E’ quanto chiede la Cgil funzione pubblica a seguito dell’aggressione che ieri ha coinvolto un’agente di polizia penitenziaria del carcere di Sulmona, raggiunto da un calcio in pieno volto da un detenuto che aveva avuto un diverbio con un’infermiera della struttura penitenziaria.

“Il carcere di Sulmona è già interessato una significativa ed atavica carenza organica di poliziotti penitenziari e funzionari giuridici-pedagogici, che attualmente consegue delle inequivocabili difficoltà organizzative – commentano i sindacalisti Gino Ciampa e Antonio Genovese – senza tralasciare che a breve sarà aperto anche un neo padiglione detentivo, con tante incertezze che preoccupano.  Da tempo, ormai, assistiamo ad intollerabili escalation di situazioni critiche, in diversi Istituti penitenziari del Paese, che espongono lavoratrici e lavoratori a seri rischi per la propria incolumità psico-fisica”.

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