Bear Smart Community: Pettorano e Rocca Pia sono paesi a misura di orso

I Comuni di Pettorano sul Gizio e Rocca Pia, con la Bear Smart Community Genzana, sono entrati a far parte delle Bear Smart Community – Comunità a Misura d’Orso -, unici comuni in Europa. Il progetto nasce negli Stati Uniti e si preoccupa di diffondere buone pratiche di convivenza fra le popolazioni residenti e gli orsi. Dal 2014, grazie alla sinergia del lavoro della Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio, dell’associazione Salviamo l’Orso e dei due Comuni interessati, nella parte Sud della Valle Peligna si sono cominciate ad adottare una serie di misure molto interessanti, volte sia a disincentivare le incursioni dei plantigradi nei pollai e nei centri abitati, sia ad aumentare il grado di accettazione delle comunità locali nei confronti degli orsi stessi.

Fra le azioni più interessanti intraprese c’è sicuramente quella di elettrificare i recinti di pollai e stalle ed installare cancelli e porte rinforzate a prova di orso. Sono stati poi acquistati degli appositi mastelli per la raccolta dell’organico che impediscono agli animali di aprirli. Sono stati potati gli alberi da frutto in montagna che erano finiti in abbandono, in modo da creare per l’orso un incentivo a rimanere al margine del centro abitato, visto che gran parte della sua alimentazione è fatta proprio di frutta. Infine si sono tenuti diversi incontri con la popolazione ed è stato prodotto materiale informativo allo scopo di sensibilizzare residenti e turisti.

Il risultato di questo lavoro è stato davvero sopra ogni aspettativa. Dal 2014 infatti, anno del tragico evento in cui venne ucciso un orso con colpi di arma da fuoco, anno durante il quale ci furono ben 52 incursioni, si è passati alle 14 del 2015, alle 6 del 2016,  all’1 del 2017 e alle 12 del 2018. Dal 2014 ad oggi è infatti raddoppiato il numero di recinti e porte rinforzate, divenute ormai la vera e propria barriera anti orso. Nel frattempo il numero di orsi che si aggirano nel territorio della Riserva è rimasto stabile, anzi impressione degli operatori, anche se non ancora confermate dai dati, è che il numero degli orsi che frequentano stabilmente la Riserva stia addirittura lievemente aumentando.

Sì perché la Riserva del Genzana, vista la sua collocazione a ridosso di due parchi nazionali molto importanti per gli orsi – il Parco d’Abruzzo e quello della Majella -, svolge il ruolo di cerniera fra i due territori. Se in certo senso la popolazione di orsi nel Pnalm vive alla sua più alta densità possibile, l’espansione della specie può avvenire solo colonizzando nuovi territori e tra questi ci sono proprio quelli verso Nord-Est, ovvero verso il corridoio rappresentato dal Genzana e il potenziale habitat rappresentato dal Parco Majella.

“Il senso della Bear Smart Community – spiega Stefano Orlandini, presidente dell’associazione Salviamo l’Orso – è proprio quello di rendere compatibili la vita antropica e quella naturale e al tempo stesso, gettare le basi per l’espansione della popolazione degli orsi, che sono ancora a rischio estinzione”. Infatti, come spiega il direttore della Riserva Monte Genzana Alto Gizio, Antonio Di Croce: “L’orso bruno marsicano vive soltanto in questa parte di mondo e una volta estinto, queste montagne non potranno mai essere ripopolate con animali della stessa specie, come successo ad esempio sulle Alpi. La sopravvivenza dell’orso è strategica,anche per tutte le ricadute positive che ha sull’ecosistema e porre in essere tutte le azioni a tutela della specie non è solo un favore che si fa all’animale, ma anche alle persone”.

Già perché, oltre agli aspetti positivi dal punto di vista ecologico, attorno alla figura dell’orso potrebbe nascere una virtuosa economia e Pettorano potrebbe davvero trasformarsi nel paese degli orsi, paradossalmente in una posizione esterna rispetto ai grandi parchi nazionali. Questo ci dicono i dati e la cospicua e costante presenza di plantigradi sulla montagna pettoranese. È nato con questo spirito ad esempio il brand “miele dell’orso” grazie alla consociazione di alcuni apicoltori che, nonostante rappresentano il boccone più ghiotto per il grande mammifero, ne hanno compreso l’importanza della presenza. Poi ci sono le contaminazioni culturali che l’orso ha prodotto indirettamente perché ogni anno, diversi ragazzi da ogni parte d’Europa arrivano a Pettorano per motivi di studio o come semplici volontari della Riserva, diventando una preziosa risorsa per un’Area Interna come lo è la nostra.

Infine c’è il discorso legato al turismo sul quale l’orso potrebbe svolgere il ruolo di volano. Nel Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, questo lo si fa da diversi decenni e i risultati si vedono, basta osservare quanto sono battuti i trekking dove è più facile incontrare l’orso o tutto il marketing territoriale che è stato fatto attorno alla figura del plantigrado. Insomma con i tempi che corrono e con la forma che ha assunto l’economia globale sempre più informatizzata e legata ai servizi più che alla manifattura, per Aree Interne e di montagna come le nostre ci sono poche chances a disposizione e una di queste è proprio la valorizzazione dello sterminato capitale naturale di cui disponiamo.

Savino Monterisi

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