Bloccata nello Yemen: rientro previsto domani per l’ex consigliera comunale di Sulmona

Potrebbe tornare a casa domani Antonella Di Censo, la donna cinquantenne di Sulmona rimasta bloccata insieme ad altri italiani nell’isola di Socotra, nello Yemen. Una situazione che non dovrebbe destare preoccupazioni anche se il gruppo di quaranta italiani presenti sull’isola ha già contattato la Farnesina per tornare dalle proprie famiglie.

Ad impedire il rientro degli italiani e degli altri europei presenti a Socotra è il blocco del volo che collega l’isola yemenita ad Abu Dabi, voli che, come ha spiegato la Di Censo “sono stati bloccati solo per ragioni politiche, ma questo è un posto tranquillo”. Parole che hanno rassicurato parenti e amici della donna che dell’isola di Socotra parla come di “un mondo a sé”, molto diverso dal resto dello Yemen, Paese attualmente diviso in due tra la parte nord controllata dagli Houthi e il sud del Paese, la parte più tranquilla, filo governativa, in buoni rapporti con l’occidente e vicina agli Emirati Arabi. Della quale fa parte anche l’isola di Socotra, da sempre lontana da guerriglie e scontri militari, abitata da gente tranquilla che vive di turismo. Anche per questo ai turisti rimasti bloccati sull’isola i socotrini non fanno mancare nulla.

“E’ solo per questioni politiche che hanno bloccato i voli da Socotra per Abu Dabi” continua la donna la cui preoccupazione è quella di rassicurare tutti sulla situazione che, ribadisce lei stessa, è tranquilla e priva di pericolo. “Qui sull’isola la situazione politica nemmeno si avverte” continua la donna in attesa di ripartire da un isola dove solo in pochi possiedono un cellulare e dove ciò che più conta è l’accoglienza e l’ospitalità.

Antonella Di Censo, ex consigliera comunale nella sindacatura Centofanti, è un’appassionata di viaggi e si è recata in Yemen nonostante il sito sia sconsigliato da due anni come meta turistica dalla Farnesina. Martedì scorso aveva pubblicato un post su Facebook nel quale annunciava di essere rimasta bloccata sull’isola, anche se a quella data era stata data come giustificazione il fatto che ci fossero cattive condizioni climatiche. In realtà il blocco dell’unico volo settimanale è stato dovuto ai disordini interni nel Paese.