Boccone all’arsenico: muore un cane, aperte le indagini

Non è solo un boccone avvelenato che ha ucciso Aquila, ma anche una profonda disumanità ed ignoranza che avrebbero potuto portare a conseguenze peggiori. E’ così che il proprietario della vittima ha deciso di andare in fondo a quell’atto che nel giro di un’ora e mezza si è portato via il suo cane, senza alcun motivo se non il destino che durante la classica camminata mattutina li ha fatti passare, qualche giorno fa, proprio davanti a quel mix micidiale ben tagliato al quale purtroppo Aquila non ha saputo resistere.

“Eravamo a fine passeggiata e stavamo tornando a casa – racconta Guido Paradisi, fotografo noto in paese – il fatto è successo nei pressi del Tigre, davanti ad una casa dove c’è un altro cane. È molto probabile che l’attacco fosse rivolto a quest’ultimo. Sicuramente non direttamente a me anche perché cambiamo percorso sempre, ogni mattina, e quindi non era prevedibile che noi passassimo di là”. Inutile il tentativo di sottrarre il boccone ad Aquila che ha ingoiato interamente il suo bottino. “Un boccone irresistibile per un cane” che ha destato i sospetti del suo padrone. “Dopo circa un’ora e mezza il cane ha cominciato ad avere blocchi ed irrigidimenti del corpo con difficoltà respiratorie” e via dal veterinario dove Aquila è morta ancora cucciola (aveva nove mesi) tra le sue braccia. “Uno strazio il suo ultimo sguardo. Una richiesta d’ aiuto che non dimenticherò mai”. A nulla sono valse le pratiche di rianimazione della veterinaria che analizzati i sintomi ha ipotizzato subito l’uso dell’arsenico.

E’ così che Guido ha deciso di rivolgersi ai carabinieri presentando regolare denuncia perché quel boccone non rappresenta solo un vile attacco alla razza canina, ma ancor di più un serio problema per la sicurezza pubblica. Se davvero si trattasse di arsenico (dall’autopsia tutti gli organi interni sono risultati in necrosi), un boccone del genere nelle mani di un inconsapevole bambino avrebbe potuto condurre alla tragedia. Maneggiare questa tipologia di veleno, infatti, presuppone tutta una serie di accorgimenti che se ignorati potrebbero comportare gravi danni.

Saranno i risultati delle analisi a confermare definitivamente o meno la presenza del letale veleno, fattore che porterà a restringere il campo dei sospettati. Un aiuto alle indagini avviate dai carabinieri potrebbe arrivare anche da chi in paese ha vissuto la stessa esperienza negli ultimi tempi. Quello di Aquila non è l’unico caso, altri episodi si sono verificati sempre a Pratola dove a cascarci sono stati cani di piccola taglia i cui padroni sono riusciti fortunatamente ad intervenire evitando il peggio.

1 Commento su "Boccone all’arsenico: muore un cane, aperte le indagini"

  1. fatti non chiacchiere | 31 Luglio 2017 at 12:41 | Rispondi

    incredibile,si pensa agli amici animali,addirittura inchieste,indagini,consulto di politici,manca solo l’intervento della Procura…mentre per scuole(mense),ospedale,edifici pubblici,ecc che non hanno requisiti e criteri antisismici,non esistono i previsti piani di sicurezza,le responsabilita’non vengono accertate…anzi si fa finta di niente sperperando risorse pubbliche.

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