Casa Santa: esternalizzazioni e assunzioni, la guerra sotto al campanile

Nessuno l’ha chiamata tra i portatori di interessi, quelli cioè (i sindaci di Sulmona e Roccaraso e la Regione) che hanno nominato il consiglio di amministrazione che ora si è dimesso: Catia Puglielli, presidente dell’Asp Casa Santa, è rimasta sola con i suoi 37 pazienti della casa di riposo, i bambini dell’asilo, i migranti e il personale. “Ho presentato una relazione questa mattina alla Regione spiegando quel che è stato fatto e che c’è da fare – spiega in una conferenza stampa – e soprattutto ho chiesto che venga subito reintegrato il cda o in alternativa nominato un commissario nella mia persona. Perché ci sono troppe cose da fare, molte rimaste in sospeso e questo pregiudicherebbe gli interessi dell’azienda, oltre che quelli dei pazienti”.

Nell’elenco rimarca con il tono della voce e lo sguardo a richiamare l’attenzione, la vicenda delle sette assunzioni in itinere tramite Centro per l’impiego, “fatte per la prima volta senza ricorrere alle agenzie interinali – continua – e permettendo un risparmio in pochi mesi di 18mila euro”. Assunzioni il cui iter è partito, ma che non è certo possa concludersi, vista la straordinarietà degli atti (seppur già predisposti): “Ho chiesto lumi ai funzionari regionali – racconta la Puglielli – sono in attesa che diano una risposta, anche perché questo personale è fondamentale per il funzionamento dei servizi”. La storia del terremoto nell’Asp è forse anche e soprattutto in questo passaggio, perché anche la Casa Santa si appresta a valutare ipotesi di esternalizzazione dei servizi: “Ne avremmo dovuto parlare al prossimo consiglio di amministrazione – dice la presidente – ma nel frattempo dobbiamo portare avanti il lavoro, per questo abbiamo avviato le assunzioni con la prospettiva poi di far valere per i lavoratori assunti, nel caso, la clausola di salvaguardia”.
Una fetta di appalti e assunzioni importante, con le cooperative già sull’uscio a raccogliere la sfida. Tutt’altro che briciole: assistenza domiciliare integrata, assistenza alla persona, ai 37 anziani della casa di risposo, gestione dei migranti. Il core business del sociale, insomma.

E poi c’è la questione dei rapporti con il Comune di Sulmona, anche quella irrisolta, abortita quando l’accordo sembrava già fatto: “Avevamo abbassato il costo di locazione di palazzo Annunziata a 44mila euro, rispetto ai 77mila precedenti – continua la Puglielli – l’accordo sembrava fatto, poi il Comune tramite l’assessore Vella mi ha fatto sapere che loro la manutenzione straordinaria non possono accollarsela e quindi la convenzione non è stata rinnovata. Il Comune ad oggi è moroso di un’intera annualità (77mila euro) ed abusivo dal primo gennaio, senza convenzione e senza neanche aver chiesto una proroga di locazione”.
Sono lontane, insomma, le campane del campanile suonate a festa e su di esso i progetti turistici della “Firenze d’Abruzzo”, come la definì l’assessore regionale Andrea Gerosolimo.

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