Centro Abruzzo, un solo contagio e fiori d’arancio. Si torna sull’altare

Il Centro Abruzzo si prepara a ripartire anche dalle nozze. Sulla scia dei bassi contagi, solo uno oggi registrato a Introdacqua, e delle decisioni che prenderà il Governo, dopo la riunione della cabina di regia, anche il territorio si adeguerà ai dettami per la celebrazione dei matrimoni. Tra le varie ipotesi in ballo c’è anche il “green pass”. Dal 15 giugno, infatti, sarà possibile effettuare i banchetti nuziali. Con la certificazione verde, tanto per ridare anche un ruolo primario alla lingua italiana, sarà possibile organizzare le cerimonie attraverso un protocollo prestabilito. Potranno partecipare i vaccinati con doppia dose, chi è guarito dal Covid-19 (con certificato della Asl) e chi si è sottoposto a tampone molecolare con esito negativo 48 ore prima della festa. Varranno anche i test antigenici e, forse, quelli salivari.

Uno tra i settori più tartassati, dato il totale immobilismo delle cerimonie da oltre un anno e mezzo. “Abbiamo sofferto tanto – spiega Valentina Latini, wedding planner abruzzese -, purtroppo il nostro è un settore che riguarda anche i vestiti, la ristorazione e la musica. Smuove il 2.5% del PIL italiano. Miliardi e miliardi sono rimasti fermi. I ristori ci sono stati, ma è impagabile quanto sia venuto a mancare. La difficoltà c’è stata e ci sarà ancora, e rimaniamo tra i settori più penalizzati”. In un giorno speciale nel quale, in situazioni normali, ogni particolare deve rasentare la perfezione, la difficoltà aumenta in piena pandemia: “Il matrimonio lo organizzi in modo diverso, con stimoli diversi, puntando anche di più sulla sicurezza. Premetto che organizzarlo è sempre difficile, Covid o non Covid. È un evento irripetibile e non avrai modo di rimediare a eventuali errori. A noi ora toccherà il compito di far passare la situazione come naturale. Dobbiamo trasformare il protocollo in qualcosa di semplice per gli invitati, affinché lo rispettino in modo naturale. Non vogliamo passare come disobbedienti. Noi abbiamo già dei protocolli rigidissimi, se ora si aggiungerà il green pass si introdurranno altre direttive che potrebbero essere eccessive. Pensare alla sicurezza è un compito già prefissato da noi”.

I percorsi dei matrimoni inevitabilmente vanno ad intersecarsi con il mercato dei confetti, storico punto di forza dell’economia sulmonese. “Sulle cerimonie la nostra perdita è stata del 100% – racconta William Di Carlo – fortunatamente, non producendo solo per questi eventi, noi abbiamo limitato i danni. La nuova riapertura ai matrimoni non porterà subito vantaggi al nostro settore. Non siamo come bar e ristoranti, che hanno guadagnato appena hanno rialzato la saracinesca. Questa stagione ormai è andata, restano solo le briciole. Chi organizzerà le nozze nei prossimi mesi, con l’incertezza, farà solo qualche piccolo acquisto. Il vero boom arriverà l’anno prossimo, quando i matrimoni rimandati si aggiungeranno a quelli programmati per il 2022. Il primo guadagno, realisticamente, lo si vedrà tra sei mesi”. Un settore che ha dovuto anche far fronte anche alle rigide limitazioni imposte al turismo. “Lo scorso anno abbiamo lavorato solo il mese di agosto. Devo dire, però, che non ho mai visto tanta clientela in vita mia. Era tangibile che l’Italia visitava sé stessa. Poi anche a Pasqua abbiamo lavorato, ma una sola settimana è come una goccia nell’oceano”.

Intanto nel Centro Abruzzo si registra solo un positivo nella giornata di oggi. Si tratta di una donna cinquantaquattrenne di Introdacqua. Sul fronte scuola, invece, non si registrano nuovi contagi dopo l’escalation della scorsa settimana.

1 Commento su "Centro Abruzzo, un solo contagio e fiori d’arancio. Si torna sull’altare"

  1. Non capisco, per andare a mangiare ad un matrimonio vogliono la green pass. Parallelamente se vado a mangiare al ristorante ma senza cravatta, entro libero. Il virus predilige l’abito alla tshirt

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