Non che sia l’unica struttura sanitaria a trovarsi in queste condizioni, ma su quelle di natura psichiatrica in Valle Peligna sembra essersi abbattuta la mannaia o meglio una pioggia di esposti. Dovuti probabilmente a screzi interni, diatribe che si ripercuotono ora sull’utenza, quella più debole e bisognosa. Il sistema è ormai rodato: la denuncia ai carabinieri, l’arrivo del Nas, il controllo, il verbale e l’inevitabile provvedimento cautelare che, per il Centro di salute mentale e il Centro diurno di Sulmona ha ordinato il sindaco, per il Centro autistico e il Centro psichiatrico di Pratola, appena ieri, ha disposto direttamente il manager della Asl Rinaldo Tordera. Niente ricorso al Tar, insomma, questa volta: i giudici amministrativi hanno fatto capire che non c’è spazio per deroghe e proroghe e far finta di niente avrebbe portato inevitabilmente al sequestro dell’immobile.

La Asl dal canto suo “si scusa per il disagio” e fornisce i numeri delle famiglie coinvolte, 15 in tutto, che in parte saranno dirottate all’Aquila e Avezzano (quelli del Centro psichiatrico) e in parte saranno seguiti a domicilio (quelli del Centro per l’autismo). Ma a questi vanno aggiunti gli utenti che da oltre due mesi non hanno più punti di riferimento nei Centri di salute mentale e diurno di Sulmona (oltre 1.200) e quelli che, a breve, molto probabilmente, seguiranno la stessa sorte nel servizio di Neuropsichiatria infantile.

La Uil invece ha già chiesto un incontro al manager e di ripristinare al più presto il servizio: “Non interessa entrare nelle beghe politiche ma ritiene doveroso che si apra un confronto serio sulla sanità – commenta il segretario territoriale Marcello Ferretti -. Il sistema sanitario rischia il collasso sia quello ospedaliero che distrettuale, sono necessari come più spesso ribaditi investimenti strutturali ed una programmazione seria in grado di efficientare il sistema”.
E’ il caso di dire che non hanno fatto “centro”, ma sono usciti per la tangente. Manca una montagna di carte, dice “Il Germe” ,come dire che l’apertura del centro autistico a Pratola, è stata del tutto abusiva. Tanto la scusa ,una volta scoperti, sarebbe stata a portata di mano:”lo abbiamo fatto per quei poveri “diversamente abili”,per non dire altro.” E tutto sarebbe passato in cavalleria. Mi chiedo quali siano le conseguenza per i responsabili che non si preoccupano di fornire i documenti necessari per aprire “una casa di cura”, che tale è, anche se pubblica. Penso alla canea che si sarebbe sollevata, se ad aprire abusivamente la struttura fosse stata chessò, una Di Nino. I compagneros l’avrebbero fatta nera, visto come vanno le cose circa la scuola a norma sismica per i bambini e ed il carteggio per le rimesse per i terremotati, che poi è tutta una fake news. Di fronte alla “faccenda” del centro autistico sgomberato, ci sarà il solito silenzio assordante della così detta destra? Sinora non si sente mosca volare.
la polemica in questi casi e’ una brutta bestia
Certo ,in questi casi..ma quale polemica, hanno aperto un servizio pubblico ad libitum, senza produrre il regolare e legale carteggio e documentazione.Allo sbaraglio. Questa è sbadataggine e menefreghismo, altro che polemica…in questi casi. In me non c’è alcuna polemica, c’è solo …come siamo caduti in basso!