“Chiacchiere e arroganza”. La replica di Guido Angelilli a Quaglieri

“Chiacchiere e propaganda” quanto affermato dall’assessore regionale Mario Quaglieri sulle Aree interne. A dichiararlo il candidato consigliere regionale del Partito Democratico Guido Angelilli per il quale dietro le parole di Quaglieri si nasconde “tutta la propaganda del governo Marsilio”.

La realtà è infatti ben diversa da quanto affermato dall’assessore regionale e a dirlo è chi nelle aree interne ci vive. Come Guido Angelilli, sindaco di Pacentro che in questi ultimi cinque anni ha visto un governo regionale “che non ha mai avuto proposte concrete e comportamenti coerenti con le emergenze e i bisogni di chi vive in questa parte d’Abruzzo”.

“Non mi risulta che sia pervenuto alcun aiuto o che siano state spese risorse in favore delle nostre comunità” continua Angelilli che invita l’assessore Quaglieri ad essere più concreto dicendo cosa sia stato realmente fatto, oltre a “firmare una cambiale in bianco al Governo romano senza ottenere in cambio nulla per la nostra Regione”.

Solo propaganda e arroganza nelle parole di Quaglieri che, continua Angelilli, rispecchiano i cinque anni del governo di centro destra in cui le aree interne hanno vissuto “in stato di abbandono e di precarietà”. Con la costante sottrazione di diritti in ossequio “alle logiche dei numeri e non certo delle persone”. Diritti adesso rivendicati dagli cittadini abruzzesi non più disposti “a farsi sbeffeggiare da chi invece di governare una regione, gioca a fare le bolle di sapone!”.

Contro una politica arrogante che pensa che le “chiacchiere possano incantare” e quindi far dimenticare la realtà dei fatti, Guido Angelilli promette “interventi economici e strategie efficaci” per una regione che con Luciano D’Amico rimetta al centro dell’agenda politica le persone.

1 Commento su "“Chiacchiere e arroganza”. La replica di Guido Angelilli a Quaglieri"

  1. Mi dispiace ….ma Angelilli ha ragione ….le aree interne sotto Marsilio sono state martoriate ! E non raccontate stronxate per rispetto delle poche imprese rimaste che si fanno il mazzo per andare avanti .

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