Colle delle Vacche, il rifugio è salvo. Corsa contro il tempo a Roccacasale

La sorpresa è stata grande, come la gioia, perché il Rifugio delle Vacche è un simbolo, innanzitutto, per la comunità peligna tutta e pratolana in particolare. La struttura, che ieri era stata data per spacciata, tanto da dover essere necessaria l’evacuazione dell’area dopo un battaglia corpo a copro contro le fiamme (guarda il video – Fiamme sul Colle delle Vacche – nella sezione “de visu”), è salva, compresa la pineta sul piazzale.

Ha funzionato la bonifica fatta dai volontari saliti con i soccorsi sulla strada tagliafuoco, quella strada criticata a sproposito da tanti, amministratori compresi, ma che finora sembra essere stata una delle poche intuizioni intelligenti di queste due settimane di inferno. “Siamo saliti con l’animo a pezzi pensando di trovare solo bruciato – racconta il sindaco Antonella Di Nino – ma la vista è stata sorprendente ed il cuore ha iniziato ad emozionarsi. Il rifugio è salvo” dice, confessando di aver pianto. Certo tutto intorno il fuoco ha divorato la natura, ma almeno quella casa, quel bene pubblico, simbolo di generazioni, è un segnale di un territorio che non si arrende.
Ed ora non bisogna arrendersi, servono volontari ancora sul Colle delle Vacche, al fronte del fuoco, per sostenere le opere di spegnimento, su cui stanno lavorando l’elicottero Erickson e due Canadair, per bonificare le aree dove l’incendio è passato evitando che ripartano e per realizzare, a Roccacasale, la linea tagliafuoco a monte del centro abitato. Ora la paura è per il paese delle fate, dove, se il fuoco non verrà arrestato, le fiamme potrebbero arrivare tra oggi e domani. Il sindaco Enrico Pace, che ieri ha accusato un malore tanto da essere costretto ad un trasferimento a Chieti (ma sta meglio ora), conta con l’aiuto dei volontari, che non bastano mai, di ricongiungere la sua linea tagliafuoco a Madonna della Croce con quella già realizzata da Pratola. Lo stop ricevuto dai carabinieri-forestali ieri per la realizzazione della tagliafuoco verso il castello dell’Orsa, infatti, non lascia tranquilli: Roccacasale si estende sul crinale della montagna e qui le fiamme potrebbero creare danni al centro abitato anche ad alte quote.
Si è stabilizzata, invece, la situazione a Raiano e a Secinaro; anche se restano ancora molte criticità ed è necessaria molta cautela.
Ieri notte a Raiano il fronte si è allargato di 5 chilometri: “A mezzogiorno è sparito l’elicottero – spiega il sindaco Marco Moca – e le fiamme hanno avuto il sopravvento”. La strada per Goriano, unico accesso rimasto tra Valle Peligna e Valle Subequana, è stata chiusa per qualche ora anche durante la notte, la strada è presidiata dalle autobotti per evitare che ripartano focolai. “Non bisogna abbassare la guardia – continua Moca – ricordo, come ho ricordato oggi alla riunione del Com, che se le fiamme svalicano e prendono le Gole di San Venanzio il fuoco non si fermerà più, perché la zona è inaccessibile anche agli elicotteri”.
A Secinaro paese e montagna sono in sicurezza, ma la preoccupazione è sull’altro versante del Sirente quello che scende su Tione dove le fiamme continuano a divorare terreno. “Se non si interviene subito – racconta il sindaco Celestino Bernabei – è a rischio tutto il cuore del Parco Sirente-Velino, comprese le Pagliare di Tione. Abbiamo bisogno di mezzi aerei che, ieri e ad ora, non si vedono”

5 Commenti su "Colle delle Vacche, il rifugio è salvo. Corsa contro il tempo a Roccacasale"

  1. Non riesco a capire una cosa e perciò chiedo aiuto ad un esperto che mi legge. Si tratta di questo: stamane sono arrivati tre canadair, i quali si sono limitati ad esplorare la zona,poi sono andati per altri lidi. E’ arrivato appena dopo l’elicottero Erickson che ha subito aggredito l’incendio a mezza costa , antistante Badia-Marane. Da premettere che quel focolaio era stato spento quasi del tutto dai mezzi aerei.Poi stranamente ,invece di concludere definitivamente l’opera,hanno lasciato attivo nel suo contesto, un focolaio,penso piccolo, dal quale spuntava un pennacchio di fumo. “Ma perché non l’hanno spento sino a non farlo più respirare? mi sono chiesto. E difatti questa mattina,allo stesso punto, l’incendio era risorto in tutta la sua potenza. E così i mezzi aerei ,soprattutto l’Erickson,hanno dovuto ricominciare l’opera, daccapo. Ora sta succedendo la stessa cosa. L’attenzione delle forze aeree, si è concentrata tutta sul Colle Vacche, mentre il focolaio QUASI SPENTO DI CUI SOTTO,pian piano sta riprendendo fiato e sta per recuperare. Lo vedremo oggi, quando immancabile tornerà il vento ,come ogni pomeriggio fa da qualche giorno e le fiamme saliranno in cielo. Che strano modo di operare è questo? Come se in una guerra,dopo avere annientato otto nidi di mitragliatrici su dieci, si passa oltre e si lasciano in attività le due rimanenti. Io non sono un esperto, perciò prego qualcuno che me lo spieghi.Grazie.

  2. …continua… COME VOLEVASI DIMOSTRARE. Sono LE 16:15 p.m. e sono andato a vedere come si sono messe le cose. Quel focolaio di cui parlavo questa mattina alle 12:00 circa, quasi spento ma non del tutto, si è riacceso, ripeto C.V.D. ,così si concludevano certi teoremi matematici. Ora bisognerà ricominciare da capo a zero, come nelle partite a scopone. Il fatto si è che a quest’ora non si vedono mezzi aerei. Mi vien fatto di chiedere chi coordina i mezzi aerei. Se ce ne sta uno che dirige, mi pare che non sia proprio Mandrake, ma deve avere certe idee sugli incendi del tutto personali. E poi perché il tanto atteso Erickson versa acqua un po’ qua ed un po’ là. Non sarebbe meglio centrare appieno l’obiettivo e buttarla tutta in una zona,anziché distribuirla a pioggia? Meglio una botta alla volta e concentrata su un punto,spento il quale si passa appresso. Perché non va sul posto a dirigere, il generale di zona , comandante dei pompieri, almeno lui che ha il grado superiore dovrebbe sapere dominare il fuoco e coordinare come si deve le forze aeree. Se non è così cercate di farmelo capire,ammesso che il “capoccione”( testa grossa e fxssx) sarei io. Qui mi par di capire che si è passati da MUNTAGN IN JAZZ XI EDIZIONE A MUNTAGNINFIAMM. L’EDIZIONE METTETECELA VOI. Al prossimo comunicato. Ormai non ne posso fare a meno, ammesso che il webmaster de”il Germe” non mi banni e ne avrebbe ben donde.

  3. AGGIORNAMENTO.
    QUESTA MATTINA 1-9.17 ALLE ORE 8:30 la situazione sul Morrone di Pratola è la stessa,identica a quella di ieri mattina alla stessa ora. Non mi pare sia cambiato granché. C’è lo stesso fuoco in prossimità di Colle Vacche,ci sono gli stessi focolai a mezza costa sulla destra di chi guarda. Si ricomincia con un canadair che fa la spola tra il rifornimento di H2O e la zona da “bombardare”,ma da solo non credo ce la possa fare. A lume di naso e forse ingannato dalla distanza,credo che non sempre il getto vada a buon fine. Da quello che si sente dire nei TG regionali,pare che nelle altre zone del circondario il problema sia stato risolto, sul Morrone le cose stanno diversamente, tranne qualche piccolo passo avanti e la cosa appare in tutta la sua gravità alla sera quando nelle tenebre si vede la montagna bruciare, così da sembrare una cerimonia festiva,se non fosse un incendio distruttivo.
    Ormai tutto ciò che c’era da bruciare è stato bruciato da un fuoco libero di agire in tutta la sua potenza. A meno che non si voglia sacrificare anche quel poco di verde che c’è rimasto. Una volta,da ragazzi chiamavamo i forestali, guardiaboschi,(lu uardiabosche) ora sono carabinieri e non guardano più i boschi. Ma come, dico io, tutta questa gente al comando,che ora si strappa le vesti, non poteva pensare che dopo tutti gli incendi che devastavano la penisola, prima o poi sarebbe toccato a noi? Erano così ottimisti da dormire su 7 guanciali? Nessuno ha pensato di istituire delle sorveglianze sulle nostre montagne, come si faceva una volta? Una volta, quando gli incendi erano rara avis ed il solo pensare che un “guardiboschi” poteva sorprenderti, incuteva un certo terrore. Ora chi li potrebbe temere? In questo clima di buonismo e misericordia stracciona?

  4. Aggiornamento del 1-9-’17 ORE 16:20.
    Il Canadair si sta dannando l’anima buttando acqua sul colle delle vacche, ma il fumo che si alza da quelle parti,lascia intuire che il fuoco è la e non cede. Resta il fatto che se l’incendio non viene spento totalmente o almeno ridotto a piccoli focolai rari e poco ardenti, il giorno dopo l’incendio si riprende tutto ciò che aveva perso ,anzi di più. Visto che l’aereo ad una certa ora se ne va per motivi tecnici ed il braciere resta indisturbato. L’agognata pioggia prevista per le 13:00 è appena arrivata rovesciando 4 gocce, di quelle che quando poi vai a prendere la macchina la trovi sporca di sabbia. Insomma nulla di che. Intanto l’incendio ancora marcia indisturbato.
    Penso che i DOS abbiano delle priorità e debbono impiegare i mezzi a disposizione in zone incendiate,vicine alle abitazioni o che blocchino le strade principali come nella valle subequana. Troppi incendi,l’Abruzzo quest’anno è stato martoriato e tirando le somme a farne le spese più degli altri è il Morrone, ridotto in cenere. A pensare che il tutto è partito sabato 19 agosto, quando si vedeva a valle, solo un piccolo pennacchio di fumo,lasciato agire indisturbato, sino a quando ha generato il disastro. Almeno l’incendio a mezza costa pare domato. Vedremo come andrà domani.
    PS Qualcuno ha scritto,forse facendo dell’ironia paragonando la strada tagliafuoco della Di Nino alla Maginot, che essa è stata superata dal fuoco, come facilmente fece la wehrmacht con le panzer division, con la linea Maginot. Fu una AVANZATA A FALCE nella foresta delle Ardenne che aggirò la linea Maginot che non sparò un colpo. A titolo informativo,ora nella Maginot c’è una florida coltivazione di funghi champignon. A ben riflettere non c’entra un tubo con la linea tagliafuoco della Di Nino, in quanto il fuoco è andato dritto e non a falce e forse appiccato da qualcuno. Se i francesi, avessero incendiato la foresta delle Ardenne il piano tedesco, non avrebbe funzionato. Scusate la digressione.

  5. bene,basta con le chiacchiere sopratutto quelle autoreferenziali,quale linea? Qui esistono negligenze,volute negligenze,incapacita’,incompetenze,coc,com,dos,ecc,inutili,inefficaci
    in assenza di risultati,direttori generali,presidenti,assessori,sindaci,consiglieri,
    amministratori tutti assenti,meglio in attesa dell’altro…soprattutto alla sera quando le braci sono evidenti, tutti a riposare,in attesa dei nuovi voli…o la linea ferroviaria sopra Prezza…a monte dell’incendio,un autobotte dall’alto,anche a caduta,mica fantascienza, anche inumidire le possibili vie, togliere un elemento…al fuoco,nulla, e poi nulla….quindi?
    i piromani,forse ,…piu’ la mente tecnologicamente avanzata,(gli inneschi sono estremamente
    professionali) potevano essere fermati al primo fumo,nei rilevamenti satellitari la prova,da non dimenticare le raccomandazioni,suggerimenti,evidenze,quasi ordini delsig.Gentiloni
    ,presidente…dunque?
    basta nel cercare di giustificare l’indifendibile,ad ognuno le proprie responsabilita’,ente parco,comune,provincia,regione…i piani prevenzione anticendio,ecc,ecc previsti dalle disposizioni di legge,esistono,sono attuati,realizzati,operativi,praticabili..la risposta e’ no… le proprie responsabilita’doveri,obblighi,prefetto incluso, dovrebbe esigere il rispetto delle Leggi… l’annuncio della richiesta di stato di emergenza,facciamo ridere il Mondo intero con le nostre aspettative,le linee….aoounto, quelle tagliafuoco..o no?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*