
Così, in particolare, è al museo archeologico in situ dove i preziosi mosaici e resti di epoca romana sono praticamente in balia di chiunque. A dire il vero tutto il plesso museale è in balia del degrado: erbacce, sporcizia, avanzi di cantiere, pavimenti neri, lampade fulminate, giardini senza cura, muri scrostati e tetti cadenti. Uno spettacolo davvero poco invitante per i turisti che, pure, visitano frequentemente i musei.
Senza contare che quello medievale continua a restare chiuso dal 2009, in quanto i problemi seguiti al terremoto non sono stati mai neanche affrontati.

Tornando al personale, il problema non è solo per chi usufruisce del servizio, ma anche per chi ci lavora. I cinque dipendenti della Zoe, infatti, rischiano di perdere il posto di lavoro, perché in assenza di un affidamento anche temporaneo potrebbero essere licenziati dalla cooperativa e di conseguenza perdere il diritto all’applicazione della cosiddetta clausola di salvaguardia che ne consentirebbe il riassorbimento nella cooperativa entrante.
Per il momento i cinque, alcuni dei quali lavorano anche negli uffici della cultura, sono stati messi in ferie forzate, ma i giorni a disposizione per alcuni potrebbero finire nel fine settimana.
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