Covid 19 e gli inutili rischi. Smart working in Comune

Quale parte dello “statevi a casa” previsto dal decreto anti Coronavirus non sia chiaro, non si è capito: eppure il messaggio è stato ribadito da più pulpiti, quello dei medici, delle istituzioni nazionali, fino ai singoli sindaci che appena l’altro ieri hanno diramato un manifesto congiunto per chiedere alla cittadinanza di attenersi alle indicazioni date e di mostrare senso civico.
Responsabilità è o dovrebbe essere la parola guida in questa delicatissima fase della vita del Paese, perché se il Covid 19 dovesse diventare pandemico, come purtroppo sembra indirizzato a diventare, allora alle raccomandazioni saranno sostituite le imposizioni, la riduzione della libertà personale. Oltre al rischio sanitario.


Non si tratta di fermare la vita, né di sospenderla, ma di avere l’intelligenza e il buon senso di evitare inutili rischi. Le folle ad acclamare nei centri commerciali la Lamborghini di turno, le settimane bianche consumate in piena emergenza e in zone notoriamente frequentate da turisti di zone rosse, i saluti abbracci e baci “tanto vuoi che capiti proprio a me”, non fanno parte di questa intelligenza e di questo buon senso. Tant’è che oggi proprio a Sulmona registriamo il primo positivo.
Non bisogna certo rinunciare ad andare al parco giochi con i propri figli, ma se sulle altalene ci sono troppi bambini, sarebbe meglio tornare più tardi e farsi una passeggiata in campagna in solitaria. O ancora non bisogna rinunciare a fare la spesa, ma evitare i luoghi troppo affollati o di portare nel supermercato tutta la famiglia è auspicabile.


E’ una sfida di tutti e per tutti e la posta in gioco non è di poco conto.
Con questo spirito anche le istituzioni a livello locale stanno cercando di ridurre al minimo le occasioni di contatto e di potenziale contagio, a partire dal Comune di Sulmona dove già da domani dovrebbe scattare il piano di contenimento a cui sta lavorando l’assessore Stefano Mariani con i tecnici di palazzo San Francesco.
Saranno ridotti e razionalizzati innanzitutto i servizi di front office, incentivati gli appuntamenti telefonici, probabilmente filtrati in portineria motivi e tempi di accesso. Un piano è previsto anche per ridurre la presenza dei dipendenti in sede, con l’attivazione dello smart working (ovvero lavoro da casa) lì dove sarà possibile.
“Non si potrà attivare per tutti – spiega Mariani – ma contiamo già da questa settimana di permettere ad una trentina di dipendenti di lavorare da casa con il sistema del desk controllato dal proprio computer. Ai dipendenti, in base alle indicazioni dei dirigenti, saranno affidati compiti a progetto, in modo che venga valutata anche la produttività”.
In attesa e nella speranza che la “nottata” passi in fretta.

2 Commenti su "Covid 19 e gli inutili rischi. Smart working in Comune"

  1. Grazie. Voglio dire grazie a voi medici,infermieri, tecnici di laboratorio, oss, e tutti voi che lavorate nella sanità. Grazie . Siete i nostri eroi.

  2. Claudio Di Rocco | 8 Marzo 2020 at 12:23 | Rispondi

    Sarebbe il caso che tutti coloro( studenti, lavoratorie ecc..) che sono tornati dalle regioni a rischio IN MASSA, “STESSERO A CASA” per qualche tempo.Non lo avete ricordato.

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