Da Parigi a Sant’Omero. Il viaggio della “Ragazza Triste” di Banksy in un documentario su Rai5

C’è anche un po’ di Abruzzo nella vicenda “rocambolesca” della Ragazza Triste, opera di Banksy rubata il 26 gennaio 2019 dalla porta del Bataclan di Parigi e ritrovata in uno sperduto casolare nelle campagne di Sant’Omero, comune in provincia di Teramo.

Divenuta simbolo di lutto e preghiera per la strage che il 13 novembre del 2015 rese tristemente famoso il locale parigino, l’opera di street art diventa protagonista di un documentario di produzione italo-francese in onda mercoledì 8 novembre alle 21.15 su Rai5.

Ripercorrendo le tappe di un viaggio a dir poco incredibile, 1400 km da Parigi a Sant’Omero, il documentario vuole far luce sul mondo sommerso dei furti d’arte affidandosi alle parole di chi ha vissuto la vicenda in prima persona; da Fabrice Dubois comandante della polizia giudiziaria francese presente la notte della strage al Bataclan, al ladro della Ragazza Triste, da Emiliano Ferrante, brigadiere dei carabinieri autore del ritrovamento del Banksy, ad esperti di street art e architettura. Tante voci per raccontare una ferita collettiva, il furto di un’icona del contemporaneo, divenuta meta di pellegrinaggio e di riflessione sulle stragi del fondamentalismo islamico.

Una vicenda che seppur conclusasi nel giungo 2022, innanzi alla Corte di Parigi, con la condanna degli autori del furto alla reclusione fino a due anni, non smette di suscitare interesse e curiosità, soprattutto per il mondo della street art.

Un mondo che “vive di una doppia natura” spiega il regista del documentario Edoardo Anselmi “da un lato origina dalla clandestinità, è notturno, fatto di ombre e lampioni; dall’altro vive di giorno, quando diventa visibile al pubblico dei passanti”.

E la sfida per i produttori è quella di arrivare ai più giovani, a coloro che vedono e pensano il documentario come un genere noioso e lontano dai loro interessi: dimostrare che anche il pubblico di Tik Tok, abituato a vedere formati della durata di 15 secondi, possa restare incuriosito e affascinato dalla vicenda di un’opera d’arte, raccontata in un’ora di televisione. Questo l’obiettivo di una produzione che della street art e del suo linguaggio contemporaneo e popolarissimo tra i giovani vuole fare un elemento di richiamo per tutte le generazioni.

Con l’Abruzzo a fare da sfondo di un vero e proprio “giallo internazionale”.

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